CAMPIDOGLIO A 5 STELLE
Nuove intercettazioni Muraro ancora nei guai
Dopo le consulenze Ama l’assessore nel mirino
Non è bastato l’addio del numero uno di Ama, Daniele Fortini, per mettere il punto e andare a capo sullo tsunami che ha travolto il neo assessore all’Ambiente, Paola Muraro. Prima le consulenze Ama per dodici anni, poi la vigilanza sugli impianti Cerroni di Rocca Cencia e Salaria, sui quali è in corso un’inchiesta. Adesso le intercettazioni "riemerse" da Mafia Capitale della Muraro che parla con Buzzi. Ce nìè abbastanza insomma per far fare un passo indietro al MoVimento 5 Stelle, quello dell’«onestà» sbraitata più volte proprio durante l’inchiesta di Mafia Capitale che ha spazzato via praticamente la classe dirigente di Pd e Forza Italia. Tutto ciò accade all’indomani del post di Beppe Grillo e di tutto il Movimento che ha fatto quadrato non solo sul sindaco Virginia Raggi ma anche sull’assessore Muraro.
E nonostante la diretta interessata ancora ieri sosteneva di «non pensare affatto alle dimissioni. Mai pensato», ha detto con forza la Muraro uscendo dalla sede Ama dove ha seguito l’insediamento di Alessandro Salidoro nuovo Ad dell’azienda. «Dico solo che i giornali si stanno basando sul nulla - ha aggiunto poi l’assessore - per me, possono pure pubblicare tutta la telefonata. Il fatto che io non sia inserita in Mafia Capitale, vorrà dire qualcosa. Ci sarà un motivo. Invece ci sono inseriti altri esponenti del Pd. Ci mangiavano anche insieme».
Sotto i riflettori tuttavia non solo la conversazione del del 20 settembre del 2013, tra la Muraro e Salavatore Buzzi, il presidente della cooperativa «29 giugno» in cui la Muraro dà conto di quando verrà aperta la busta di un appalto che interessava il "ras" delle cooperative capitoline, ma ci sarebbero almeno altri due colloqui nei mesi successivi, sempre del 2013, sull’appalto da 21,5 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti che suscitava l’interesse del consorzio Cns di Bologna, di cui Buzzi era consigliere di vigilanza. Fonti di piazzale Clodio, tuttavia, si sono affrettate a precisare che si tratta di dialoghi non trascritti integralmente perché ritenuti di nessun rilievo penale «ma indicativi del fatto che sull’argomento la Muraro aveva voce in capitolo anche se all’interno della Municipalizzata figurava come consulente». Una vicenda insomma da chiarire non solo, e non tanto, dal punto di vista giudiziario, considerato lo «lo stralcio» delle intercettazioni, ma soprattutto dal punto di vista politico.
La «difesa» a oltranza dei grillini stona non nel merito - sul quale solo la magistratura può esprimersi - ma nel metodo di chi ha costruito il proprio consenso elettorale sul «noi» e «loro». E che invece oggi rischia di sovrapporsi proprio a quel sistema che hanno promesso di «ripulire». E lo fa già con il tentativo di risposta agli attacchi di tutta l’opposizione. I grillini del Movimento 5 Stelle Roma replicano con poche righe: «A Mafia Capitale decine di Pd indagati e arrestati. Nessun cenno alla Muraro. Crediamo alla magistratura, non ai giornali di partito». Non è una difesa ma un’accusa per coprire un’altra accusa, quella - più che lecita - politica.
«Ricordo con grande nostalgia, e anche un po’ di tenerezza, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Paola Taverna e Roberta Lombardi, in aula Giulio Cesare, a leggere a gran voce stralci delle intercettazioni dell'inchiesta di Mafia Capitale - diche Giulia Tempesta del Pd - oggi i parlamentari del Movimento 5 Stelle, campioni olimpici di doppia morali, torneranno in Campidoglio a leggere le intercettazioni tra Buzzi e l'Assessora Muraro come fecero nel dicembre 2014?». E ancora i consiglieri di Fratelli d’Italia: «Esprimiamo apprezzamento per l’apertura di una istruttoria da parte dell’Anac sulle vicende della municipalizzata romana dei rifiuti. Durante il Consiglio comunale straordinario sui rifiuti del prossimo 10 agosto - sostengono Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo - proporremo all’Aula la sfiducia all’Assessore che riteniamo un atto doveroso e indispensabile per consentire di poter affrontare la sempre più grave problematica rifiuti in modo adeguato. In attesa che il sindaco, per bocca del direttivo 5 Stelle, faccia chiarezza sull’ennesimo intreccio che coinvolge la Muraro, chiediamo le dimissioni dell’assessore all’Ambiente».
Scaricare sul Pd senza assumersi responsabilità insomma sa proprio di quella vecchia politica di partito che non solo ha creato i danni che sono sotto gli occhi di tutti ma che rischiano di trasformare in bluff tutta «l’operazione a 5 Stelle».
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