Un coro di no al piano di Raggi per smaltire i rifiuti
«Non si utilizzino i nostri territori», Umbria e sindaci del Lazio stoppano l’ipotesi della sindaca di portare la spazzatura negli impianti Acea già esistenti (S. Vittore e Aprilia-Orvieto-Terni
ANSA
Il sindaco di Roma Virginia Raggi con l’assessore Paola Muraro
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11/08/2016
L’ipotesi prospettata ieri dalla sindaca Virginia Raggi sullo smaltimento dei rifiuti non piace. Oggi si è sollevato un coro di no, a cominciare da quello della presidente dell’Umbria e del sindaco di Orvieto. «Si chiede priorità di conferimento rispetto a terzi che già conferiscono verso impianti Acea già esistenti (S. Vittore e Aprilia-Orvieto-Terni) incardinati sull’inderogabile principio comunitario di prossimità e validazione operativa del 51% di proprietà comunale», aveva detto ieri Raggi.
Immediate le reazioni. «Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale d’Italia. Il sindaco Raggi deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti», dice il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, a proposito dell’ipotesi prospettata ieri dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, di inserire gli impianti della città umbra tra quelli dove trasferire i rifiuti della Capitale.
Germani apprende «con stupore» che Raggi «vorrebbe risolvere i propri problemi scaricando su altre città e altri territori i propri rifiuti e proponendo la soluzione più antica del mondo cioè quella di smaltire i rifiuti in discarica. Se questo è il nuovo che avanza abbiamo di che preoccuparci». Germani sollecita quindi la sindaca di Roma a «rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti» e si augura «che il Movimento di cui lei fa parte a tutti i livelli prenda immediatamente le distanze da una simile dichiarazione, se realmente formulata in Consiglio comunale a Roma».
La presidente dell’Umbria sull’ipotesi che la nuova giunta comunale di Roma possa inviare anche nella discarica di Orvieto i rifiuti cittadini commenta così su Facebook: «Ma che siamo su Scherzi a parte?». «Attendo dichiarazioni - dice ancora la presidente - dei 5 stelle umbri in merito ad Orvieto e Terni. Ovviamente spero che la notizia sia infondata altrimenti - conclude Marini - mi trovano, questa volta, ai posti di combattimento».
L’Umbria, «sin da ora, dichiara la completa indisponibilità ad accogliere i rifiuti di Roma, visto che il nostro obiettivo è garantire la durata più lunga possibile alle discariche dell’Umbria che dovranno lavorare esclusivamente al servizio della nostra comunità». È la ferma replica dell’assessore all’Ambiente della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, alle parole della sindaca, che rispedisce così al mittente l’ipotesi di conferire i rifiuti di Roma nella discarica «Le Crete» di Orvieto. «Il sindaco di Roma -avverte Cecchini- ha scelto un assessore all’Ambiente altamente competente, quindi farebbe bene che si facesse spiegare come funziona la gestione dei rifiuti, perché forse non è al corrente del fatto che i rifiuti urbani destinati ad operazioni di smaltimento devono essere smaltiti nella regione in cui vengono prodotti e che inoltre, per utilizzare gli impianti, non basta esserne proprietari, ma è necessaria una condivisione con le istituzioni locali e la comunità». «Occorre precisare - afferma l’assessore Cecchini - che i rifiuti provenienti da altre regioni possono essere conferiti in discariche fuori dal territorio di provenienza solo con il raggiungimento di un’intesa tra le Regioni interessate. Pertanto, per utilizzare l’impianto di Orvieto, occorrerebbe un’intesa tra la Regione Umbria e la Regione Lazio».
Concludendo, l’assessore evidenzia quanto sia «bizzarro» che, «per risolvere un’emergenza di un territorio che conta 5 milioni di abitanti, si chieda di utilizzare impianti di una regione che ne conta 900 mila, come appunto l’Umbria».
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