Rifiuti, Panzironi a Muraro: "Faccio una società, pronto ad assumerti"
La telefonata tra l'assessora e l'ex ad di Ama coinvolto in Mafia capitale. Ma il direttorio M5S la blinda
Tra stipendio raddoppiato e incarichi, l'asse Muraro-Panzironi è ormai un dato di fatto. Un'alleanza consolidata negli anni con l'attuale assessora all'Ambiente in cui "Franco" (così lo chiamava il ras delle coop Buzzi) era ai vertici Ama, e proseguita anche quando fu sostituito da Giovanni Fiscon. Ed è proprio dalla scrivania di un'altra azienda del Comune, la Roma Multiservizi, che Panzironi continua a dare incarichi alla storica consulente della municipalizzata e a confrontarsi con lei su come spendere soldi. A lei affida, ad esempio, la gestione dell'apertura di un impianto a Trento. È lei che va dal legale dell'imprenditore dell'impianto di smaltimento rifiuti che aprirà a Trento: consulenze extra dunque, a spese di Ama.
Così, con una mano, Franco aiutava Cerroni e le cooperative di Buzzi e Carminati, motivo per cui ora è uno degli imputati del maxiprocesso sulla mafia romana, dall'altra proseguiva nella gestione della partita rifiuti potendo contare sull'attuale assessora sui cui rapporti con il re delle discariche ora sta indagando il pm Alberto Galanti, da due mesi arruolato nel pool dell'Antimafia. Nonostante lo stillicidio di episodi non penalmente rilevanti ma politicamente scomodi, però, il direttorio del Movimento 5Stelle continua a blindare l'assessora.
Il commissario accetterà. Il 24 ottobre del 2013 Panzironi contatta l'ex consulente Ama e le chiede se ha incontrato il Commissario che dovrebbe dare l'ok per l'impianto da fare a Trento e da affidare all'imprenditore Alessandro Falez, della società "Gemma". "La donna dice di sì - scrivono i carabinieri della II sezione del Ros - e gli dice: "Abbiamo riguardato i suoi poteri e lui ha effettivamente un percorso privilegiato per impianti che trattano frazione organica da raccolta differenziata". Aggiungendo che "sulla raccolta differenziata dell'organico "lui" agevola (verosimilmente il Commissario, ndr)". Conclude infine dicendo che la cosa è positiva e a quell'incontro dovrebbe esserci, in via informale, anche Fiscon.
I 50 milioni della Regione. Il giorno successivo "Panzironi dice alla Muraro che le ha inviato dei riferimenti perché sono usciti dei fondi stanziati dalla Regione pari a 50 milioni e vedere se possono essere utilizzati". La regione è il Trentino Alto Adige e l'ex ad Ama ha fiutato un affare. A lei si chiedono lumi su come poterli gestire.
"Ti assumo io". Siamo al 6 novembre quando "Paola Muraro e Franco Panzironi parlano del progetto sull'impianto di trattamento rifiuti (di Trento) - questo si legge nell'ordinanza di Mafia capitale - Panzironi riferisce che sarà l'amministratore delegato della società che gestirà l'impianto e prospetta alla donna la possibilità di assumerla in qualità di tecnico all'interno della nascitura società".
Gli incontri per l'impianto. A gestire tutta la partita per conto di Panzironi è proprio la Muraro. Che l'8 novembre,
dopo aver presenziato a un incontro nello studio del legale di Falez in via della Conciliazione a Roma è pronta a partire per il Trentino. "Muraro dice a Franco che ha fatto "quella verifica" alla Provincia di Trento e che è "una bella soluzione". Lo informa anche di aver fatto l'incontro con la figlia dell'imprenditore Falez e hanno parlato con il costruttore per andare a vedere. Lei andrà a Trento il successivo 14 o 15 novembre".
Così, con una mano, Franco aiutava Cerroni e le cooperative di Buzzi e Carminati, motivo per cui ora è uno degli imputati del maxiprocesso sulla mafia romana, dall'altra proseguiva nella gestione della partita rifiuti potendo contare sull'attuale assessora sui cui rapporti con il re delle discariche ora sta indagando il pm Alberto Galanti, da due mesi arruolato nel pool dell'Antimafia. Nonostante lo stillicidio di episodi non penalmente rilevanti ma politicamente scomodi, però, il direttorio del Movimento 5Stelle continua a blindare l'assessora.
Il commissario accetterà. Il 24 ottobre del 2013 Panzironi contatta l'ex consulente Ama e le chiede se ha incontrato il Commissario che dovrebbe dare l'ok per l'impianto da fare a Trento e da affidare all'imprenditore Alessandro Falez, della società "Gemma". "La donna dice di sì - scrivono i carabinieri della II sezione del Ros - e gli dice: "Abbiamo riguardato i suoi poteri e lui ha effettivamente un percorso privilegiato per impianti che trattano frazione organica da raccolta differenziata". Aggiungendo che "sulla raccolta differenziata dell'organico "lui" agevola (verosimilmente il Commissario, ndr)". Conclude infine dicendo che la cosa è positiva e a quell'incontro dovrebbe esserci, in via informale, anche Fiscon.
I 50 milioni della Regione. Il giorno successivo "Panzironi dice alla Muraro che le ha inviato dei riferimenti perché sono usciti dei fondi stanziati dalla Regione pari a 50 milioni e vedere se possono essere utilizzati". La regione è il Trentino Alto Adige e l'ex ad Ama ha fiutato un affare. A lei si chiedono lumi su come poterli gestire.
"Ti assumo io". Siamo al 6 novembre quando "Paola Muraro e Franco Panzironi parlano del progetto sull'impianto di trattamento rifiuti (di Trento) - questo si legge nell'ordinanza di Mafia capitale - Panzironi riferisce che sarà l'amministratore delegato della società che gestirà l'impianto e prospetta alla donna la possibilità di assumerla in qualità di tecnico all'interno della nascitura società".
Gli incontri per l'impianto. A gestire tutta la partita per conto di Panzironi è proprio la Muraro. Che l'8 novembre,
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