domenica 7 agosto 2016

“Caso Muraro, Vignaroli fece pressioni sull’Ama di Fortini”

“Chiese a Tronca di silurare il dg Filippi”. E scoppia il caso assessora-Buzzi
ANSA
Vicepresidente M5S della Commissione Ecomafie. Nell’audizione di Daniele Fortini, le presunte pressioni esercitate su Tronca da Vignaroli, per rimuovere l’allora dg Ama Filippi

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06/08/2016
ROMA
Mentre prosegue l’inchiesta giudiziaria sulle consulenze milionarie Ama della neo assessora grillina all’ambiente, ombre di intrighi si allungano anche sui rapporti tra il M5S e la municipalizzata dei rifiuti capitolina. Al punto che si annunciano, per settembre, nuove audizioni alla commissione bicamerale Ecomafie e nuovi interrogatori alla procura di Roma.  

A questo proposito, scottanti novità emergono dalla recente audizione all’Ecomafie di Daniele Fortini, appena dimessosi dal ruolo di amministratore delegato Ama per i contrasti con la Muraro.  

Affermazioni così delicate da essere stata secretate. La prima, riguarda la rimozione di Alessandro Filippi ex direttore generale dell’Ama. Ebbene, secondo Fortini non sarebbe stato riconfermato «per le pressioni esercitate sul commissario straordinario Francesco Paolo Tronca da parte di Stefano Vignaroli». Proprio quel Vignaroli, vice della commissione Ecomafie nonché esponente di spicco del movimento pentastellato, che insieme alla senatrice Paola Taverna ha sponsorizzato alla Raggi la nomina della Muraro. Ci sono altri motivi dietro queste presunte pressioni su Tronca per far fuori l’ingegner Filippi? Fu proprio quest’ultimo a ridimensionare la Muraro, bloccando l’assegnazione di lavori a società esterne senza gara d’appalto. Filippi era troppo “fastidioso” per vedersi rinnovato l’incarico? I dettagli della presunta battaglia di Vignaroli contro di lui sono secretati, anche in ragione di una sua possibile futura audizione sia all’Ecomafia (dove sarà sentito anche Tronca) sia in procura.  


Coperte dal segreto anche le rivelazioni di Daniele Fortini in merito a un incontro avvenuto tra maggio e giugno scorso «a cui ho partecipato anche io, fuori dall’Ama insieme a Virginia Raggi, Stefano Vignaroli e Paola Muraro».  

E poi c’è il capitolo delle indagini dei carabinieri del Noe e della polizia tributaria della finanza. La perizia tecnica sulla base delle ispezioni e del materiale sequestrato negli impianti di Salaria, Rocca Cencia e Malagrotta confermano pesanti anomalie nella compilazione del Fir, il Formulario identificazione rifiuti. Per ogni smaltimento della spazzatura si devono completare quattro copie del Fir: da parte di chi produce i rifiuti, dal trasportatore, al momento della pesa e in quello, eventuale, del dirottamento del materiale verso un impianto esterno. E spesso le quattro copie, invece di essere identiche, presenterebbero correzioni e sostituzioni. Ne dovrà rispondere Paola Muraro che era l’addetta a definire la qualità e la quantità dei rifiuti in ingresso e in uscita dagli impianti.  

Molto imbarazzo ma nessun elemento di rilevanza penale - almeno per ora - per i tre colloqui tra l’assessora e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi, dominus nell’inchiesta Mafia Capitale, insieme all’ex Nar Massimo Carminati. Buzzi, in qualità di socio della Cns di Bologna, chiedeva informazioni alla Muraro su un appalto da 21,5 milioni per la raccolta rifiuti. Non è escluso che ora questi colloqui possano essere riletti dalla procura sotto una luce diversa. Rivelano la disponibilità della Muraro, per conto di Giovanni Fiscon (poi travolto da Mafia Capitale) di offrire informazioni a Buzzi. Nelle 1.737 pagine dell’informatica di Ros si legge che il 2 settembre 2013 «Salvatore parla con Paola Muraro, quest’ultima dice che ha avuto il suo numero da Fiscon, spiega che nella richiesta non riesce a leggere il numero di protocollo, hanno provveduto a sistemare la cosa con la segreteria». Il 19 settembre 2013 «Salvatore parla con Muraro di Ama, quest’ultima dice che la richiesta di chiarimenti è stata inviata dal Cns di Bologna ed entro domani alle ore 12 dovranno pervenire i chiarimenti ed alle ore 13 sarà aperta la busta “B”, Salvatore conferma, avviserà subito». E infine il 20 settembre 2013 «Buzzi viene chiamato da Lucci Raniero il quale riferisce di aver parlato con la dottoressa Muraro, la quale ha riferito che è inutile che ci vada in quanto “..l’avrà mandato..” chiamerà Casonato e si farà dire qual è il quesito per il quale entro domani mattina occorrerà rispondere. Buzzi dice che il quesito riguarderà il fatto se “..Indeco ha i codici...” e Lucci riferisce che li ha». 

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