martedì 20 settembre 2016

Mozione M5s sulla legge elettorale: Italicum va cancellato, sì a sistema proporzionale con preferenze

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"L'Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale. Il Governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l'Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perché a noi sta di più a cuore l'interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato". E' quanto affermano i deputati M5S della commissione Affari costituzionali della Camera, commentando il testo della mozione M5S sull'Italicum, depositato questa mattina.
"Secondo noi deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale - si legge nel testo della mozione - da applicarsi in circoscrizioni medio-piccole in quanto, oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori, favorisce l'aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l'omogeneità interna dei partiti e dei movimenti, disincentivando frantumazioni e scissioni. La legge elettorale per il Parlamento italiano deve essere, anzitutto, rappresentativa dei cittadini e, allo scopo, occorre adottare un sistema proporzionale senza alcun premio di maggioranza". "Per queste ragioni chiediamo al Parlamento - concludono - di approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale, in circoscrizioni medio-piccole e modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori".
Intanto, a margine della seduta dell'Onu a New York, Matteo Renzi commenta: "Noi siamo totalmente disponibili a
cambiare, per M5s il ballottaggio è antidemocratico, non credo che Appendino e Raggi siano d'accordo se no non sarebbero state elette ma è un fatto di chiarezza. Ora aspettiamo Berlusconi e Salvini così tutte le posizioni sono in campo e poi faremo le modifiche".
Alla domanda se le modifiche all'Italicum saranno fatte dopo il referendum, il premier risponde: "La discussione parlamentare
viene gestita dal Parlamento, il governo ha dato disponibilità a intervenire nei modi e nei tempi che il Parlamento deciderà".

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