Lobby a 5 stelle. Anche Di Maio dagli “odiati” gruppi di pressione
Prima odiati e ora corteggiati. Di Maio accetta l’invito di una delle lobby più importanti del paese e fa un nuovo balzo in avanti nella metamorfosi del M5S
Un’immagine insolita: il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, leader in pectore del Movimento 5 Stelle, seduto al fianco di tanti lobbisti. Sì proprio quei lobbisti a cui ha promesso la guerra. Sarà lui, infatti, l’ospite d’onore dell’evento Dentro o fuori dal Palazzo?, organizzato dalla F&B Associati, società specializzata in lobbying e previsto per mercoledì 20 luglio, a Roma, nel Palazzo Firenze, a partire dalle ore 18.
Lo segnala oggi lanotizia.it che sottolinea come, sebbene non ci sia nulla di male e avvenga tutto sotto la luce del sole, i lobbisti non siano esattamente gli interlocutori più amati dal MoVimento. Almeno fino a ora. “Proprio il vicepresidente dell’Aula di Montecitorio, su Facebook, ribadiva l’impegno – nell’ormai lontano 2014 – “a cacciare i lobbisti dalla Camera dei Deputati”. Senza dimenticare l’attacco a Renzi, che “ha firmato contratti a tempo indeterminato con le lobby”, sosteneva Di Maio qualche mese fa.”
L’articolo ricorda anche l’atteggiamento dei colleghi di Di Maio nei confronti dei gruppi di pressione di casa nostra. Sia il senatore Vito Crimi, sia il deputato Danilo Toninelli chiedevano di tracciare i rapporti tra parlamentari e lobbisti “anche al di fuori dei Palazzi” per “sapere chi invita chi”.
Insomma, pare che la metamorfosi del M5S da movimento a partito, passi anche da qui: una maturità che va oltre le dichiarazioni al vetriolo di un tempo e guarda più consapevolmente a tutti gli attori in gioco. Anche i lobbisti.
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