M5S, Pizzarotti a Grillo: «Il tempo dell'attesa è finito»
Il sindaco di Parma, sospeso dal movimento, chiede al leader pentastellato chiarimenti sulla sua sospensione. In mancanza di queste «interpreterò l'atteggiamento come la chiara volontà di arrivare a una rottura».
19 Luglio 2016
(© Ansa)
«Il tempo dell'attesa è finito». Sono duri, quasi da ultimatum, i toni con cui si chiude così la mail che il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sospeso dal M5s, inviata a Beppe Grillo, garante del movimento e giudice di ultima istanza sulla procedura di sospensione.
«SENZA RISPOSTE CI SARÀ LA ROTTURA». «Ritengo di aver diritto a risposte chiare. Di Maio continua a nascondersi dietro la tua figura. Sottrarsi a un colloquio chiarificatore non è una buona presentazione per chi ambisce a ruoli chiave nella politica italiana. Se non dovessero arrivare in tempi brevi risposte, interpreterò l'atteggiamento come la chiara volontà di arrivare a una rottura».
«Caro Beppe Grillo, sono passati sessanta giorni da quando mi è stato chiesto di presentare controdeduzioni a una sospensione che reputo ingiusta e illegittima, ma non mi è chiaro se siano stata presa in esame e da chi. Se non c'era fretta di prendere una decisione, mi chiedo il motivo dell'ultimatum di dieci giorni a un sindaco del M5s, che ha sempre fatto della serietà e della responsabilità punti di riferimento dell'attività di governo», scrive il primo cittadino parmigiano in apertura della mail.
«ATTO DI FORZA ILLEGITTIMO». Pizzarotti fa anche riferimento al «recente pronunciamento del tribunale di Napoli, chiamato a rispondere sul caso delle espulsioni di alcuni attivisti»: «Conferma ciò che ho esposto nello scritto che ti ho presentato, ovvero che la sospensione è stato un atto di forza illegittimo, probabilmente il pretesto da parte di qualcuno per neutralizzare la critica interna, che in democrazia è necessaria».
«SCARSO RISPETTO PER ME E PER PARMA». Il sindaco denuncia «scarso rispetto nei confronti miei e della città» ed il senso di responsabilità che lo ha spinto, «durante il periodo dei ballottaggi ad evitare di alimentare polemiche e risposte pubbliche». E denuncia di non essere stato invitato al «summit tra sindaci del Movimento, neo eletti e non, e il responsabile degli enti locali Luigi Di Maio». «Dovreste guardarvi le spalle dagli yes man. Ho sempre agito in buona coscienza, nell'interesse anzitutto di Parma e dei miei concittadini, i quali vengono prima di chiunque altro. Per questo il mio impegno per la città continuerà, non vi è alcun dubbio», prosegue.
«DI MAIO SI NASCONDE». «Calendarizziamo un incontro con Di Maio? È il responsabile dei rapporti con i comuni, e dovrebbe essere il primo anello di collegamento con noi, mentre continua a nascondersi dietro la tua figura», conclude.
«SENZA RISPOSTE CI SARÀ LA ROTTURA». «Ritengo di aver diritto a risposte chiare. Di Maio continua a nascondersi dietro la tua figura. Sottrarsi a un colloquio chiarificatore non è una buona presentazione per chi ambisce a ruoli chiave nella politica italiana. Se non dovessero arrivare in tempi brevi risposte, interpreterò l'atteggiamento come la chiara volontà di arrivare a una rottura».
«Caro Beppe Grillo, sono passati sessanta giorni da quando mi è stato chiesto di presentare controdeduzioni a una sospensione che reputo ingiusta e illegittima, ma non mi è chiaro se siano stata presa in esame e da chi. Se non c'era fretta di prendere una decisione, mi chiedo il motivo dell'ultimatum di dieci giorni a un sindaco del M5s, che ha sempre fatto della serietà e della responsabilità punti di riferimento dell'attività di governo», scrive il primo cittadino parmigiano in apertura della mail.
«ATTO DI FORZA ILLEGITTIMO». Pizzarotti fa anche riferimento al «recente pronunciamento del tribunale di Napoli, chiamato a rispondere sul caso delle espulsioni di alcuni attivisti»: «Conferma ciò che ho esposto nello scritto che ti ho presentato, ovvero che la sospensione è stato un atto di forza illegittimo, probabilmente il pretesto da parte di qualcuno per neutralizzare la critica interna, che in democrazia è necessaria».
«SCARSO RISPETTO PER ME E PER PARMA». Il sindaco denuncia «scarso rispetto nei confronti miei e della città» ed il senso di responsabilità che lo ha spinto, «durante il periodo dei ballottaggi ad evitare di alimentare polemiche e risposte pubbliche». E denuncia di non essere stato invitato al «summit tra sindaci del Movimento, neo eletti e non, e il responsabile degli enti locali Luigi Di Maio». «Dovreste guardarvi le spalle dagli yes man. Ho sempre agito in buona coscienza, nell'interesse anzitutto di Parma e dei miei concittadini, i quali vengono prima di chiunque altro. Per questo il mio impegno per la città continuerà, non vi è alcun dubbio», prosegue.
«DI MAIO SI NASCONDE». «Calendarizziamo un incontro con Di Maio? È il responsabile dei rapporti con i comuni, e dovrebbe essere il primo anello di collegamento con noi, mentre continua a nascondersi dietro la tua figura», conclude.
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