domenica 16 agosto 2015

Questo è un grande paese civile.

Germania, autista ferma il bus carico di migranti e dice: "Benvenuti". L'atto di rivoluzionaria gentilezza sorprende il web

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MIGRANTI GERMANIAnto
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La gentilezza è rivoluzionaria, soprattutto al giorno d’oggi. Lo dimostra il clamore suscitato in Germania da poche, semplici parole pronunciate da un autista di autobus all’indirizzo di un gruppo di migranti appena arrivati nel Paese. Mentre stava guidando tra le tranquille strade di Erlangen, in Baviera, Sven Latteyer si è fermato per fare un annuncio spontaneo ai suoi passeggeri, tra cui c’erano una quindicina di migranti provenienti dall’Africa.
“Scusate signore e signori da tutto il mondo che siete su questo autobus, voglio dire qualcosa. Voglio dire benvenuti. Benvenuti in Germania, benvenuti nel mio Paese. Vi auguro una buona giornata”.
Un concetto così semplice eppure così raro, a giudicare dalla mole di condivisioni che ha avuto questa storia, partita dal quotidiano locale Nuernberger Nachrichten.
Il discorso – ha riferito un testimone – è stato accolto con applausi, risate e sguardi piacevolmente sorpresi, anche da parte dei passeggeri tedeschi. A una donna di origini africane sarebbe anche scappata una lacrima di commozione. La notizia è rimbalzata sui social, generando un’onda di commenti positivi. “Urrà per l’autista!”, ha twittato un utente, aggiungendo l’emoticon di un cuore. “Poco tempo fa notavo che nessuno dice ‘Benvenuti in Germania’; sono felice di vedere che mi sbagliavo”, è il commento di un altro. Dalla stampa locale, la notizia è arrivata alla tv nazionale, e via così fino alla Bbc. 
Il signor Latteyer ha poi spiegato che il discorso gli è venuto pensando a suo cognato, che negli anni ’90 scappò dalla guerra in Kosovo, e a suo padre, che rimase ferito durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante la prima metà del 2015, hanno chiesto asilo in Germania almeno 180mila persone, il doppio rispetto allo scorso anno. In alcune zone del Paese sono aumentati gli attacchi agli alloggi riservati ai migranti ad opera di gruppi di estrema destra. 

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