Ma quanto ci costa lo stress da lavoro!
L’Italia paga almeno tre miliardi all’anno
Costa caro all’Italia lo stress da lavoro: ridurlo permetterebbe di recuperare trenta milioni di giornate lavorative perse per malattia e, di conseguenza, tre miliardi di euro l’anno. Questa stima è stata effettuata dalla Fiaso, Federazione di Asl e ospedali, che ha voluto testare cosa sarebbe successo qualora fossero stati adottati gli interventi anti-stress previsti in tutti gli ambienti di lavoro.
La ricerca è stata condotta in quattro anni di lavoro portato avanti grazie all’assistenza di Boehringer Ingelheim, una delle più famose aziende farmaceutiche al mondo. I dati sono stati rilevati su un campione di sessantacinque mila lavoratori, in diciannove tra Asl e ospedaliche hanno partecipato al laboratorio organizzato a Roma dalla Fiaso sul “Benessere organizzativo”.
Lo studio effettuato è servito non solo ad analizzare il fenomeno, ma anche a conoscere i possibili “antidoti”. Infatti, a influenzare maggiormente lo stato di benessere sul lavoro sono valori legati alle capacità lavorative, come l’abilità e la capacità di utilizzare risorse proprie. Ma giocano un ruolo altrettanto importante la chiarezza del proprio ruolo, la capacità di fronteggiare gli eventi avversi, la soddisfazione lavorativa in genere.
Fattori di disagio lavorativo sono, invece, i carichi di lavoro, cui seguono i problemi di conciliazione lavoro-famiglia e i trasferimenti o i cambi di mansione da quello motivazionale a quello ambientale e di attenzione ai problemi sociali e familiari.
I risultati parlano chiaro: far lavorare i propri dipendenti in un clima più favorevole paga. Infatti, il numero delle persone stressate in ufficio è sceso ben al di sotto della soglia del 10%, contro il 25% di partenza.
Ora le esperienze del Laboratorio Fiaso verranno messe in rete, consentendo di divulgare la cura anti-stress nel mondo del lavoro.
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