Pensioni, Salvini: "Occupo il ministero se non le restituiscono". Morando bacchetta Zanetti, e la Consulta chiarisce
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"Se non restituiscono i soldi ai pensionati, occupo il ministero del Tesoro". Matteo Salvini cavalca il caso pensioni e si dice pronto a entrare a Via XX Settembre, se il Governo non dovesse rispettare in toto la sentenza della Consulta: "La porcheria sulle pensioni - ha aggiunto Salvini, ospite a Canale 5 alla telefonata di Maurizio Belpietro - è colpa di Monti: dovrebbero togliergli il seggio". Dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni, due cose sono certe: che la decisione della Corte è efficace dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza e che nel Governo non è ancora chiara quale strategia adottare. Una nota dei giudici costituzionali chiarisce che le sentenze "producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione" e gli organi politici possono adottare, "ove lo ritengano", "i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali". Il chiarimento è arrivato dopo che da fonti del governo era trapelata l'intenzione di "non rimborsare" tutte le persone colpite dal blocco delle indicizzazioni del trattamento pensionistico, nel quadro della "compatibilità" con la sentenza della Consulta.
In relazione alle notizie di stampa che attribuiscono alla Corte dichiarazioni in merito alla natura "autoapplicativa"- si legge in una nota di Alessandro Criscuolo riferita alla sentenza sulle pensioni - il Presidente precisa che la Corte non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo. Le sentenze della Corte che dichiarano la illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge producono la cessazione di efficacia della norma stessa dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Da quel momento gli interessati possono adottare le iniziative che reputano necessarie e gli organi politici, ove lo ritengano - conclude - possono adottare i provvedimenti del caso nelle forme costituzionali".
Se il Governo vuole, può intervenire a posteriori. Ma resta il punto che la sentenza della Corte Costituzionale va applicata "integralmente, in base alla Costituzione addirittura, non possono essere calibrate. Il governo può manovrare sui tempi ma non sul contenuto della sentenza", ha detto l'ex presidente della Consulta Antonio Baldassarre al Gr1.
Nel Governo però gli animi rischiano di accendersi. Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti (anche se nelle vesti di politico e non di membro dell'esecutivo ha tenuto a precisare ieri) ha definito "immorale" la restituzione a tutte le persone che hanno subito il blocco del trattamento pensionistico: "Una soglia di 5 mila euro potrebbe rappresentare una misura giusta per il rimborso delle pensioni dopo la sentenza della Consulta", ha affermato ad Agorà sui Rai tre il sottosegretario precisando che "non è giusto pensare di rimborsare tutte le pensioni, anche quelle più alte". Il viceministro Enrico Morando però non ha gradito le esternazioni di Zanetti (che non cita, ma il riferimento è chiaro): "Vedremo nei prossimi giorni che cosa decidere, ci sto lavorando. Ma trovo che sia negativo fare dichiarazioni senza prospettare soluzioni precise", ha detto ad Affari Italiani.
Salvini va all'attacco: "Qui c'è uno Stato ladro che ha derubato 6 milioni di pensionati, contributi che hanno versato. Come si fa a decidere che erano pensioni alte quelle da 1.445 euro lordi? Se questa gente ha versato dei contributi è giusto che vengano restituiti fino all'ultimo centesimo con una letterina di scuse", ha detto il segretario federale della Lega Nord, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre. "Il primo contributo di solidarietà - ha aggiunto Salvini - lo deve dare lo Stato. E' giusto che chi porta a casa 10.000 euro al mese dia il suo contributo, ma lo Stato deve darlo per primo".
"Basta imporre con un decreto alle 20 regioni italiane i costi della sanità del Veneto, lo Stato risparmierebbe secchi 20 miliardi di euro". Per Salvini, il ministro delle riforme Boschi dovrebbe portare "in Parlamento un decreto di tre righe, ci mette la fiducia, Mattarella che non vede, non sente e non parla firma la fiducia, e dice che tutte le Regioni italiane spendono la stessa cifra negli ospedali per fare la stessa cosa. E' così difficile?".
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