Migranti, la svolta dell'Ue: "Tutti gli Stati membri obbligati ad accoglierli sì all'asilo politico europeo"
È UNA RIVOLUZIONE quella in arrivo da Bruxelles sulla politica europea per l'immigrazione: obbligo per tutti paesi ad accogliere chi sbarca sulle coste italiane o degli altri paesi rivieraschi, missioni nei porti libici per sequestrare e distruggere i barconi dei trafficanti di esseri umani, aiuti ai paesi di origine e transito per sgominare le bande criminali che ruotano intorno alla Libia. Questi i punti cardine della nuova Agenda sull'immigrazione che, salvo sorprese, sarà approvata mercoledì dalla Commissione europea. Un ruolo tristemente centrale in questa nuova sensibilità sulle tragedie del Mediterraneo lo ha avuto la strage di aprile quando nel Canale di Sicilia sono morti 900 migranti.
Da quel momento la percezione politica è cambiata permettendo alla Commissione di preparare un testo di spessore. L'approvazione sarà un passaggio non facile: I commissari europei non sono tutti ancora convinti. Se passerà l'Agenda dovrà poi essere approvata dal Consiglio (i governi) e dal Parlamento di Strasburgo. E ieri l'ambasciatore libico all'Onu ha affermato che la Libia non appoggia l'idea di interventi europei nelle sue acque territoriali.
La novità di maggior rilievo è la proposta di creare un sistema di quote obbligatorie di ripartizione tra tutti i paesi europei dei migranti già presenti sul territorio dell'Unione. Per fare un esempio, gli stranieri oggi stipati nei centri d'accoglienza italiani o maltesi, ormai al collasso, saranno sparpagliati tra i Ventotto con un criterio di quote obbligatorio al quale nessun governo potrà sottrarsi. La Commissione proporrà anche una missione di intercettazione dei barconi degli scafisti anche in acque territoriali libiche, persino dentro ai porti, sequestrarli prima della partenza ed eventualmente affondarli. Per ottenere l'intervento nei paesi di origine si punta anche ad aiuti economici per contrastare la povertà. Si proporrà poi di
aiutare economicamente i paesi di transito - come Sudan, Egitto, Ciad e Niger - per aumentare i controlli alle frontiere in modo da intercettare i camion dove i trafficanti stipano i migranti.
Da quel momento la percezione politica è cambiata permettendo alla Commissione di preparare un testo di spessore. L'approvazione sarà un passaggio non facile: I commissari europei non sono tutti ancora convinti. Se passerà l'Agenda dovrà poi essere approvata dal Consiglio (i governi) e dal Parlamento di Strasburgo. E ieri l'ambasciatore libico all'Onu ha affermato che la Libia non appoggia l'idea di interventi europei nelle sue acque territoriali.
La novità di maggior rilievo è la proposta di creare un sistema di quote obbligatorie di ripartizione tra tutti i paesi europei dei migranti già presenti sul territorio dell'Unione. Per fare un esempio, gli stranieri oggi stipati nei centri d'accoglienza italiani o maltesi, ormai al collasso, saranno sparpagliati tra i Ventotto con un criterio di quote obbligatorio al quale nessun governo potrà sottrarsi. La Commissione proporrà anche una missione di intercettazione dei barconi degli scafisti anche in acque territoriali libiche, persino dentro ai porti, sequestrarli prima della partenza ed eventualmente affondarli. Per ottenere l'intervento nei paesi di origine si punta anche ad aiuti economici per contrastare la povertà. Si proporrà poi di
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