Isis, parla una schiava del sesso: "Violentate ogni mattina"
Il Daily Mail raccoglie la testimonianza di una delle schiave yazidi di 17 anni, catturata durante l'assalto dei miliziani al suo villaggio: "Era come scegliere tra due morti senza morire davvero"
Redazione 30 Maggio 2015
Il Daily Mail racconta l'altra faccia dell'orrore Isis, quella della brutalità inflitta alle così dette “schiave del sesso” del Califfato: ragazzine, a volte bambine, vendute ai jihadisti o rapite alle loro famiglie e costrette a sottostare alle sevizie dei miliziani. La testimonianza raccolta dal tabloid è quella di una 17enne, comprata da un combattente ceceno ad una "asta di vergini" insieme a sua sorella di appena dieci anni.
"Le ragazze sono state portate in una stanza con 40 uomini e loro hanno iniziato a scegliere" racconta la ragazza, rapita lo scorso agosto insieme alla madre e alla sorella quando le forze dell'Isis invasero Shingal. Insieme a un folto gruppo di donne è stata portata a Mosul, in Iraq, e infine è arrivata a Raqqa, in Siria, dove si svolgeva l'asta delle schiave: "Quando il padrone mi ha portata via è stata l'ultima volta che ho visto mia madre".
La giovane non sapeva che il suo calvario era appena iniziato: portata nella casa del combattente ceceno Al-Russiyah qui ogni giorno veniva violentata, o dal suo padrone o dalle sue guardie del corpo. "Ogni mattina ci facevano spogliare e ci mettevano in fila, poi il guerrigliero ceceno arrivava, ci odorova e decideva quale di noi violentare. Le altre finivano nelle grinfie delle guardie del corpo. Loro erano molto più violenti del capo, ci frustavano e ci costringevano a recitare il Corano durante gli stupri. Una volta mi sono rifiutata e sono stata scottata con l'acqua bollente" racconta la giovane.
Adesso la piccola yazidi è lontana dai miliziani che le hanno rovinato la vita, ma è rimasta incinta di uno di loro: "Ogni giorno era come scegliere tra la morte e la morte. Volevo solo uccidermi, ma non potevo".
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