Il caso Tosi infiamma la Lega. Maroni si schiera con Salvini: "Non si metta contro Zaia"
Braccio di ferro sulle elezioni in Veneto ma è lite anche sulla manifestazione a Roma. Il segretario del Carroccio accusa il sindaco di Verona di voler boicottare la ricandidatura di Luca Zaia. La replica: "A volte le distanze si colmano, a volte no"
Nel tentativo di pacificare le parti sull'impasse Veneto interviene a fianco del segretario il governatore della Lombardia Roberto Maroni (che invece a Roma ci andrà): "Stimo Tosi, gli sono amico, ma non può mettersi contro Zaia. Sarebbe un errore gravissimo per lui e per la Lega". E aggiunge: "Che Tosi si metta a fare il candidato contro Zaia sarebbe una iattura che ci farebbe perdere la Regione". Concludendo con un richiamo alla ragionevolezza: "Faccio appello all'amico Tosi che stimo perchè trovi una soluzione. Zaia e Tosi devono trovare un accordo e sarebbe utile fare meno interviste".
La polemica va avanti a colpi di dichiarazioni. Salvini accusa apertamente Tosi di voler boicottare Zaia. "Ipotizzare di candidarsi contro di lui o di metterlo in difficoltà non mi sembra utile in questo momento", ha ribadito l'eurodeputato a Radio Padania. "Se ci sono litigi da fare - attacca Salvini- li si faccia nelle sedi opportune e poi si trovi un accordo e si vada a vincere. Io spero che Zaia e Tosi trovino l'intesa e poi andiamo a ragionare di temi concreti. Non è il momento di litigare".
Non solo. Come detto l'ira del segretario sfocia nella querelle sulla kermesse del Carroccio nella capitale (intitolata "Renzi a casa"), che vede ancora in bilico la presenza di Tosi. "Metto i puntini sulle i per i militanti - dice - non è possibile che Tosi dichiari in un'intervista che non ha ancora deciso. Mi girano le palle, soprattutto a nome dei militanti che pagano la benzina o i biglietti di pullman e treni di tasca loro. Perciò la presa in giro non va. Non è bello da un dirigente pagato. Vieni. Punto. Poi discutiamo della regione".
"Con Salvini ci sono sicuramente delle distanze. Poi in politica certe volte le distanze si riescono a colmare, certe volte no", risponde Tosi. "Tutti vogliono vincere in Veneto - continua- però ci vogliono linearità, coerenza e rispetto per le persone". "Nessuno favorisce nessuno" rileva poi sulle 'accuse' del segretario leghista che una sua candidatura alla presidenza del Veneto favorirebbe la candidata del centro-sinistra, Alessandra Moretti.
Quanto alla manifestazione romana, Tosi si difende: "Ho già detto che la mia presenza dipenderà dai miei impegni di sindaco". E in risposta alle accuse del segretario: "Non credo che si riferisse a me, perché io non sono pagato dalla Lega. Il mio unico stipendio è quello di sindaco".
Le differenze tra i due sono evidenti soprattutto sulla questione delle alleanze per le prossime elezioni regionali. Mentre Salvini oppone un "no" netto a Ncd, perché sostiene il governo del "nemico numero uno" Matteo Renzi, ed è disposto a una collaborazione con Forza Italia purché, però, "rimanga all'opposizione", Tosi è più possibilista. Il primo cittadino di Verona apre convintamente sia a Forza Italia che ad Angelino Alfano, convinto che occorra guardare anche al centro, oltre che a destra, per poter creare un’alternativa capace di sfidare il premier. Una posizione condivisa, peraltro, anche da Zaia e Maroni, che però fanno fronte comune con Salvini sulla scelta del candidato.
Nessun commento:
Posta un commento