giovedì 26 febbraio 2015

E' la centesima volta che a fronte di un provvedimento o di una proposta di mediaset o di Berlusconi il grande Fico afferma che era nell'accordo del Nazareno. Sembra che in questo accordo c'era tutto. Peccato che di quel tutto non si è realizzato niente. Spero che quando anche questa bufala si sgonfierà Fico l'ignorante si scusi con il presidente del consiglio.

Fico: "È il Nazareno dell'informazione". Appello a Boldrini e Grasso: "Corsia preferenziale, la riforma la faccia il Parlamento"

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FICO

“E se una parte delle azioni le comprasse EI towers spa del gruppo Mediaset e quindi Berlusconi?". Era il 5 settembre quando Roberto Fico si pose la domanda. Una domanda trasformatasi in profezia, dopo che EI towers ha realmente presentato un'offerta per comprarsi le antenne che trasmettono il segnale del servizio pubblico. "Quando parlai in questi termini di Rayway Berlusconi mi diede del buffone parlando a Porta a Porta, e minacciò querele, che ovviamente non sono mai arrivate". Il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai spiega che "io in questa vicenda non ci ho visto mai chiaro. Ho sempre sospettato che nelle stanze del Nazareno si fosse parlato anche di affari, non solo di politica. Adesso ne abbiamo le evidenze". Fico chiede che ad intervenire, oltre al Parlamento, "sia l'Antitrust, perché si va verso un regime monopolista". E sull'altro fronte caldo, quello della riforma di viale Mazzini che il governo minaccia di fare per decreto, si appella "a Sergio Mattarella, perché difenda la Costituzione e il ruolo delle Camere", e ai presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini: "Diano un canale preferenziale alla riforma della Rai, in modo che ne discuta il Parlamento e da qui a luglio si faccia una legge con il contributo di tutti".
Presidente, come si sta nei panni di Cassandra?
Eh, io il 5 settembre avevo già denunciato la possibilità che Mediaset tentasse la scalata di Raiway. Ma da molto tempo non ci vedevo chiaro.
Su cosa?
Guardi: il governo da un lato toglieva alla Rai 150 milioni di euro degli introiti del canone, e dall'altro ripianava i bilanci con la quotazione in borsa di Raiway, facendo una delle operazioni più veloci nella storia dell'assetto complessivo dell'azienda. La coincidenza sembrava quantomeno strana.
Come si arriva a dire che sia frutto di un'intesa raggiunta da Renzi e Berlusconi nei loro colloqui, a partire da quello al Nazareno?
Il problema è sempre quello: cosa si dicono i due lontani da microfoni e telecamere? Ho sempre avanzato il sospetto che facessero affari, e ho sempre indicato che uno di quegli affari potesse consistere nell'agevolare Mediaset ad entrare in uno degli asset fondamentali dello stato. Berlusconi, parlando a Porta a Porta, mi diede del buffone, minacciò querele, che, ovviamente, non sono mai arrivate. Quando ne ho parlato tutti mi diedero del complottista. Oggi invece l'Italia si sveglia con questa notizia, e tutti quelli che dovevano sapere fanno la parte dei sorpresi.
Oltre ai sospetti, aveva qualche altro elemento per arrivare a quella conclusione?
Non ci sono prove, ma la lista di indizi è lunghissima. Il presidente del Consiglio e il capo di Mediaset hanno un incontro segreto. Nessuno sa cosa si sono detti. Poi all'improvviso lo stato decide di non versare all'azienda 150 milioni di euro già incassati, con la scusa che servivano a coprire il provvedimento sugli 80 euro. E dice quasi in contemporanea che i liquidi verranno reperiti tramite la cessione di parte di Raiway. Ora, a parte la battaglia per non cedere quote di un settore così strategico a un privato, ma quale poteva essere l'operatore maggiormente indiziato a entrare nella maggiore operazione fatta nel settore della comunicazione da anni a questa parte?
Tiro a indovinare: Mediaset?
Appunto. Senza contare poi che gli impianti che si stanno cedendo sono stati ristrutturati di recente, e che da quelle antenne passano comunicazioni di più vario tipo, da quelle militari alle intercettazioni disposte dalle procure. Capisce la gravità del fatto? E l'unico modo in cui si poteva regalare a Mediaset tutto questo era quotare Raiway in borsa.
Come vi muoverete adesso?
La Vigilanza non ha potere di intervenire in questo frangente. Ad opporsi deve essere il Parlamento, e anche l'Antitrust, perché si va verso un regime monopolista.
Insomma, il Nazareno dell'informazione.
Esatto, ed è una cosa che ho sempre sospettato. Purtroppo oggi dai fatti traiamo conferme.
E pensare che voi avete anche denunciato quel patto alla procura della Repubblica.
Sì, c'è una denuncia di Andrea Colletti su quelle che sono a tutti gli effetti trattative segrete che riguardano interessi pubblici. Ma ad ottobre Dalila Nesci, che è in Commissione di Vigilanza, interrogò il ministro Guidi proprio sul punto in questione, e il ministro rispose eludendo la domanda. Ci troviamo nella situazione per cui gli appetiti di Mediaset sulla Rai, che sempre sono esistiti, adesso vengono soddisfatti tramite il rapporto tra Renzi e Berlusconi.
C'è poi l'altra grande questione della riforma della Rai sulla quale l'esecutivo minaccia di procedere tramite decreto.
Quella del decreto è una strada palesemente incostituzionale. Non c'è nessuna ragione d'urgenza né di emergenza. Oltre tutto, in quanto servizio pubblico, quello della Rai è un settore di competenza del Parlamento. Io chiedo che Mattarella tuteli la Costituzione e le prerogative del Parlamento.
Il problema che pone il governo è sempre quello: loro presentano un ddl, voi fate ostruzione, i tempi diventano biblici.
Noi siamo disponibili a fare tutti insieme una riforma, che però scaturisca dal dibattito parlamentare. Un disegno di legge che svincoli la Rai sì dai partiti, ma anche dall'esecutivo, che invece mi sembra che voglia prendere il loro posto.
Si parla sempre di tempi lunghi, con un Cda che va verso la scadenza.
Sì, scade a luglio. Dunque abbiamo davanti marzo, aprile, maggio e giugno. I tempi ci sono. Mi appello a Grasso e alla Boldrini perché pensino a una corsia preferenziale per portare avanti la discussione, in modo da avere una legge che renda la Rai trasparente, efficiente e indipendente pronta per l'estate. Noi ci stiamo, siamo disponibili, e la settimana prossima presenteremo la nostra proposta di legge, sulla quale potrà partire un confronto. Se non ci sono dietrologie e altri obiettivi dietro, ce la possiamo fare.
Dietrologie e altri obiettivi sponda Nazareno?
È sempre quello il problema. Se in questa partita c'è un baro lo scopriremo e lo denunceremo. Se non c'è dialogheremo e faremo insieme la riforma. La mia preoccupazione è che purtroppo mi sembrerebbe molto strano che non ci sia già un disegno preciso su cosa fare e come farlo. Un disegno studiato, come al solito, in stanze segrete.

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