La Ue promuove la Stabilità, nessuna procedura per l'Italia. Rimandata la Francia
La Commissione non accende un faro sui conti italiani, ma chiede "monitoraggio specifico e decise azioni politiche". Promozione per il Jobs Act. Parigi deve accelerare le correzioni strutturali, ma ha due anni in più per portare il deficit/Pil sotto il 3%. Belgio promosso, occhio al debito. Nuovo richiamo alla Germania sul surplus
MILANO - Italia e Belgio promossi, per la Francia arriva l'ultima chiamata. Alla Germania viene nuovamente fatto notare che il suo surplus è eccessivo, ma Berlino riesce ancora a passare indenne la revisione. La Commissione Ue ha deciso di non aprire una procedura contro l'Italia dopo l'analisi della Legge di Stabilità da parte del Collegio dei Commissari. Un risultato anticipato rispetto alla prevista pubblicazione dell'esito della revisione, che era in calendario venerdì. Arriva così il via libera definitivo di Bruxelles alla Finanziaria presentata dal governo Renzi. Nel documento di analisi dei conti pubblici illustrato dal responsabile degli Affari economici, Pierre Moscovici, e dal vicepresidente Vladis Dombrovskis, in base al "semestre europeo", non si ravvisano elementi per una procedura di infrazione.
Secondo quanto si legge nel documento esaminato oggi, in Italia gli "squilibri sono rimasti invariati, richiedono monitoraggio specifico e decise azioni politiche" ma sono riconosciuti fattori rilevanti. "Nel caso della Francia, dell'Italia e del Belgio", i tre Paesi sotto osservazione dopo la presentazione delle rispettivi Finanziarie, "è cruciale la piena implementazione delle riforme strutturali in atto e in programma", specifica il Collegio.
MAPPA: LE PREVISIONI ECONOMICHE INVERNALI DELLA COMMISSIONE UE
Italia. Pur non aprendo procedure di infrazione sui conti pubblici, Bruxelles ha richiamato l'Italia e il Belgio all'osservanza dal parametro europeo sul contenimento del rapporto debito/Pil. "Resta pertinente - ha avvertito Moscovici - e dobbiamo chiedere a questi due Paesi di proseguire gli sforzi di riduzione". Si ricorda che la regola del debito, per come ha interpretato il Patto di Stabilità la Commissione applicando la flessibilità in esso contenuta, prevede che per i Paesi con debito sopra il 60% del Pil ci sia normalmente una correzione annuale del bilancio strutturale dello 0,5% del Pil o superire. In periodi di contrazione economica, invece, si è optato per concedere più flessibilità e ridurre la correzione allo 0,25%, risultato centrato dall'Italia secondo le aggiornate previsioni economiche.
"L'Italia - è scritto ancora nel documento - sta sperimentando squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un'azione politica decisa e un monitoraggio specifico". In un contesto di crescita debole protratta nel tempo e di una produttività costantemente bassa "i rischi che derivano da un livello molto alto del debito pubblico e dalla debolezza della competitività di costo e non sono aumentati considerevolmente". Di qui "la necessità di un'azione che riduca il rischio di effetti avversi sull'economia italiana e data la sua dimensione di conseguenze negative per l'unione economica e monetaria nel suo insieme, è particolarmente impportante".
Nel caso tricolore, un passaggio particolare è dedicato alla riforma del Lavoro: "Il Jobs Act italiano ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l'entrata e l'uscita dal mercato del lavoro", dice Bruxelles.
Francia. A Parigi viene riservato il trattamento peggiore. La Francia si salva sì dalla bocciatura, ha due anni in più per riportare il suo deficit sotto il 3%, ma dovrà fare degli sforzi aggiuntivi sul deficit strutturale sia quest'anno che il prossimo, e la Commissione li valuterà in corso d'opera, ha spiegato Dombovskis. Nel dettaglio, ha poi specificato Moscovici, Hollande deve correggere nel 2015 il rapporto deficit/Pil dello 0,5%, ovvero lo 0,2% in più rispetto a quanto previsto attualmente. Un primo monitoraggio su Parigi da parte di Bruxelles è previsto già per il prossimo maggio.
Belgio. Moscovici ha spiegato che il Belgio condivide di fatto la posizione dell'Italia. "Al governo italiano, come a quello belga, abbiamo inviato una lettera in cui si ricorda che devono essere fatti sforzi per ridurre il debito", ha detto il commissario.
Germania. Anche la Germania, che era già tra i Paesi con squilibri eccessivi per il suo surplus, peggiora la sua posizione e "scala di un gradino" la procedura per squilibri: lo ha specificato Moscovici, precisando che è causa degli "insufficienti investimenti" ma che "nessun piano correttivo è stato chiesto".
Secondo quanto si legge nel documento esaminato oggi, in Italia gli "squilibri sono rimasti invariati, richiedono monitoraggio specifico e decise azioni politiche" ma sono riconosciuti fattori rilevanti. "Nel caso della Francia, dell'Italia e del Belgio", i tre Paesi sotto osservazione dopo la presentazione delle rispettivi Finanziarie, "è cruciale la piena implementazione delle riforme strutturali in atto e in programma", specifica il Collegio.
MAPPA: LE PREVISIONI ECONOMICHE INVERNALI DELLA COMMISSIONE UE
Italia. Pur non aprendo procedure di infrazione sui conti pubblici, Bruxelles ha richiamato l'Italia e il Belgio all'osservanza dal parametro europeo sul contenimento del rapporto debito/Pil. "Resta pertinente - ha avvertito Moscovici - e dobbiamo chiedere a questi due Paesi di proseguire gli sforzi di riduzione". Si ricorda che la regola del debito, per come ha interpretato il Patto di Stabilità la Commissione applicando la flessibilità in esso contenuta, prevede che per i Paesi con debito sopra il 60% del Pil ci sia normalmente una correzione annuale del bilancio strutturale dello 0,5% del Pil o superire. In periodi di contrazione economica, invece, si è optato per concedere più flessibilità e ridurre la correzione allo 0,25%, risultato centrato dall'Italia secondo le aggiornate previsioni economiche.
"L'Italia - è scritto ancora nel documento - sta sperimentando squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un'azione politica decisa e un monitoraggio specifico". In un contesto di crescita debole protratta nel tempo e di una produttività costantemente bassa "i rischi che derivano da un livello molto alto del debito pubblico e dalla debolezza della competitività di costo e non sono aumentati considerevolmente". Di qui "la necessità di un'azione che riduca il rischio di effetti avversi sull'economia italiana e data la sua dimensione di conseguenze negative per l'unione economica e monetaria nel suo insieme, è particolarmente impportante".
Nel caso tricolore, un passaggio particolare è dedicato alla riforma del Lavoro: "Il Jobs Act italiano ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l'entrata e l'uscita dal mercato del lavoro", dice Bruxelles.
Francia. A Parigi viene riservato il trattamento peggiore. La Francia si salva sì dalla bocciatura, ha due anni in più per riportare il suo deficit sotto il 3%, ma dovrà fare degli sforzi aggiuntivi sul deficit strutturale sia quest'anno che il prossimo, e la Commissione li valuterà in corso d'opera, ha spiegato Dombovskis. Nel dettaglio, ha poi specificato Moscovici, Hollande deve correggere nel 2015 il rapporto deficit/Pil dello 0,5%, ovvero lo 0,2% in più rispetto a quanto previsto attualmente. Un primo monitoraggio su Parigi da parte di Bruxelles è previsto già per il prossimo maggio.
Belgio. Moscovici ha spiegato che il Belgio condivide di fatto la posizione dell'Italia. "Al governo italiano, come a quello belga, abbiamo inviato una lettera in cui si ricorda che devono essere fatti sforzi per ridurre il debito", ha detto il commissario.
Germania. Anche la Germania, che era già tra i Paesi con squilibri eccessivi per il suo surplus, peggiora la sua posizione e "scala di un gradino" la procedura per squilibri: lo ha specificato Moscovici, precisando che è causa degli "insufficienti investimenti" ma che "nessun piano correttivo è stato chiesto".
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