domenica 22 febbraio 2015

E adesso Civati, Sel, Cuperlo, Rifondazione Comunista, ecc. ecc. Cosa dicono.

Cresce il dissenso interno a Syriza contro il compromesso di Tsipras con l’Ue

DOMENICA, 22 FEBBRAIO 2015
La dura presa di posizione del novantunenne Manolis Glezos, eroe della resistenza greca antinazista, radicalizza la spaccatura interna al partito di sinistra vincitore delle ultime elezioni. “Non può esserci compromesso fra schiavo e padrone”, ha scritto oggi Glezos, rigettando l’accordo stipulato dal premier Tsipras con l’Eurogruppo sulla proroga di quattro mesi dei prestiti a Atene. Per non sottostare alle condizioni imposte dall’Ue, sarebbe stato necessario riconoscere l’inestinguibilità del debito greco: un’evidenza che nessuno si sente di formalizzare perchè -almeno oggi- comporterebbe la fuoriuscita di Atene dall’unione monetaria così come è attualmente strutturata. Ma il compromesso raggiunto nei giorni scorsi rinvia soltanto questo riconoscimento, e si conferma dunque precario al massimo grado. 

20 COMMENTI

  1. Liberatidalnano · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:51 Pm
    Però il novantenne non ha avuto nulla da ridire quando per fare il governo si sono alleati all’estrema destra.
  2. marziani, venusiani, uraniani: unitevi!!! · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:47 Pm
    Basta un click, anche 2 o 3 · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:40 Pm
    Basta un click: wikipedia!
    Lazard
    Bruce Wasserstein (presidente ed amministratore delegato)
    Commento del sottoscritto:
    di chiara origine Esquimese

    Commento del sottoscritto:
    Invece questi qui son di chiara origine Kenyota…..
    Della Goldman Sach’s, persino gli spastici ricoverati al reparto rianimazione del Fate Bene Fratelli sanno chi siano….
    Metto le mani sul fuoco che Lerner è di chiara origine marziana!!!!
  3. Basta un click, anche 2 o 3 · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:40 Pm
    Basta un click: wikipedia!
    Lazard
    Bruce Wasserstein (presidente ed amministratore delegato)
    Commento del sottoscritto:
    di chiara origine Esquimese
    I fratelli Alexandre, Elie and Simon Lazard, originari dell’Alsazia, emigrarono a New Orleans nel 1848 per installarvi un’attività di import-export. L’anno successivo i Lazard parteciparono alla “corsa all’oro” in California, ed aprirono un ufficio a San Francisco, estendendo le loro attività ai servizi bancari ed a quelli di cambio delle valute. Nel 1852 i fratelli Lazard aprirono il loro ufficio di Parigi, tramite il quale poterono prestare i loro servizi anche al governo francese. Pochi anni dopo ai fratelli Lazard si unì come socio il cugino Alexandre Weill, il quale, essendo l’unico con eredi maschi, trasmise alla sua famiglia la proprietà della banca, nella quale ancora oggi i suoi discendenti (con il cognome David-Weill) detengono un’influenza determinante. Al 1877 risale l’apertura della sede di Londra. Per più di un secolo Lazard non è stata un’unica entità, ma suddivisa tra società distinte corrispondenti ai suoi tre principali uffici:
    a Parigi, Lazard Frères & Cie., la sede sotto la diretta influenza degli esponenti della famiglia David-Weill;
    a New York, Lazard Frères & Co., relativamente più autonoma dai David-Weill e dominata da partner carismatici come André Meyer e Felix Rohatyn;
    a Londra, Lazard Brothers, che fino al 1984 fu posseduta dal gruppo inglese Pearson (editore della rivista Economist e del Financial Times);
    Le tre “branche” erano organizzate in modo simile agli studi professionali, con la presenza di partner od “associati” che partecipavano alla distribuzione degli utili, ma non in modo proporzionale al capitale posseduto: azionisti dominanti erano, tramite alcune finanziarie quotate in borsa, gli esponenti della famiglia David-Weill. L’attività principale di Lazard era quella di consulenza, ma essa assumeva anche partecipazioni nel capitale di aziende clienti, come avvenne per Danone, Pearson e Generali.
    Lazard ha in Italia una filiale, a Milano. La conoscenza tra André Meyer (partner di Lazard a New York) ed Enrico Cuccia ha portato ad una lunga collaborazione tra Mediobanca e Lazard, che fu presente nel capitale di Mediobanca fin dalla sua quotazione in borsa, nel 1958. Andrè Meyer rappresentò a lungo Lazard nel consiglio d’amministrazione di Mediobanca, sostituito poi da Antoine Bernheim, vicepresidente di Mediobanca dal 1988 e, successivamente, presidente di Generali. Nelle Generali Lazard fu presente dagli anni’70 fino al 2001, con una quota del 4,73 %, detenuta attraverso Euralux, finanziaria con sede in Lussemburgo.
    Commento del sottoscritto:
    Invece questi qui son di chiara origine Kenyota…..
    Della Goldman Sach’s, persino gli spastici ricoverati al reparto rianimazione del Fate Bene Fratelli sanno chi siano….
    Non altro,
    Buona Domenica
  4. in poche parole · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:19 Pm
    (Teleborsa) – Quando i governi falliscono, entra in scena la banca franco-americana Lazard. 
    Lazard è sempre stata conosciuta per la sua abilità nel predisporre i piani di fusione e acquisizione, ma adesso l’azienda ha trovato un filone molto redditizio nella consulenza ai governi, in due degli attuali focolai di crisi nel mondo, Grecia e Ucraina, che stanno minando le basi dell’economia europea. Questo ruolo, per Lazard, è in linea con la sua lunga storia, anche se non sempre di successo, come consulente per i governi a corto di risorse finanziarie. Argentina, Egitto, Indonesia, Iraq, Costa d’Avori, tutti si sono rivolti a Lazard nel corso degli anni. ”Questo è un business con margini per utili molto alti”, ha detto William Cohan, un ex banchiere, partner di Lazard. “Hanno ampi margini di cash flow per sostenere le spese e non hanno rischi sul proprio capitale”. Il team di Lazard, guidato dal banchiere Matthieu Pigasse, consigliò al precedente governo greco, nel corso dell’ultima grande crisi finanziaria, di uscire dall’area dell’euro, se i colloqui con la Troika fossero falliti. La settimana scorsa, il nuovo governo greco ha assunto Lazard per aiutare ancora una volta Atene a cercare una soluzione per allentare la pressione di un debito che ammonta a 315 miliardi di euro. Anche l’Ucraina sta lavorando con Lazard, come informano funzionari molto vicini ai problemi di Kiev.

    http://economia.ilmessaggero.it/flashnews/lazard-la-banca-consulente-di-grecia-e-ucraina/1163627.shtml
    Indovinate chi sono i Lazard??? Vien da ridere, vero Gad?? E cosa dire della Goldman Sach’s ??? Aiaiaiaaaaaaaaaaiaiiiiiiiiiiii!!!
    Quando Goldman Sachs truccava i conti della Grecia per farla entrare nell’euro
    Nel 2001 gli ellenici si affidano alla banca americana per rientrare nei limiti imposti da Bruxelles per l’Eurozona. L’accordo permetteva di ridurre di 2,8 miliardi di euro il debito pubblico mediante uno swap

    di Leonardo Martinelli | 26 marzo 2012
    Il Fatto Quotidiano.

    Gad? Ci sei??? Non sono questi qui tuoi ” fratelli ” ??? Batti un colpo!!! o VAI A kagare x sempre!!!!!
    Il milione di euro NON lo do piu a NESSUNO….
    • Figli dei Golem, fermatevi · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:25 Pm
      Mi sa che Mao Patakka è stato colpito sino al midollo con questo piccolo commento, penso che anche l’ultimo neurone che ha, è stato ucciso, forse , se fa il mea culpa, qualcuno ancora leggerà i suoi articoli da 4 soldi, articoli fatti esclusivamente per i golem.
  5. Valery Giscard d'Estaing · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:01 Pm
    ” L’ingresso della Grecia nell’eurozona è stato un errore e se oggi Atene non uscirà dall’euro si troverà di fronte ad una crisi ancora più grave. Inoltre la Grecia dovrebbe rinunciare all’euro. L’ingresso della Grecia nell’eurozona nel 2001 fu un errore evidente. Ero contrario e allora lo dissi. Anche i tedeschi erano contrari. Ma accettarono i greci, perché altri Paesi, in particolare la Francia, avevano insistito. Oggi la Grecia sarà in grado di risolvere i suoi problemi, solo se ritornerà ad una moneta svalutata. Pertanto si deve considerare questo scenario con molta calma e a mente fredda, è nell’interesse della Grecia stessa, la Grecia ha bisogno di svalutare la propria moneta, dal momento che l’economia greca non è in grado di riprendersi ed iniziare a crescere con una moneta forte come l’euro.. La Grecia ha bisogno di poter svalutare la moneta. Se non lo potrà fare, la situazione potrà solo peggiorare e provocare una crisi ancora più grave..”
    Valery Giscard d’Estaing
    Les Echos, 21 fevrier 2015 
    • in poche parole · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:10 Pm
      Katz!! Mica ha parlato Lerner……… o altro parassita del blog che non capiscono proprio un Katz di niente. Tanto di cappello al vecchio Valery
    • in poche parole · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:13 Pm
      Indovinate chi era il ” padrino ” della Grecia e dei suoi conti all’epoca ???? Vien da ridere!! 1 milione di euro a chi dia la risposta esatta, Lerner incluso!!
  6. daniele- · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:59 Pm
    la grecia non sarà mai in grado di estinguere il debito…..
    invece l’italia?
    • Curiosity · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:59 Pm
      nemmeno
  7. Viva la Grande Madre Russia · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:56 Pm
    I militari occidentali hanno riconosciuto che “non sono in grado di resistere alla potenza militare russa”, sostiene la rivista tedesca Focus, analizzando le recenti dichiarazioni dei rappresentanti delle forze armate di diversi Paesi europei e degli Stati Uniti.
    L’ex comandante dell’Aviazione britannica Michael Graydon “ha scioccato il Paese” con le sue dichiarazioni, secondo cui le forze armate britanniche difficilmente sarebbero in grado di resistere alla Russia in caso di conflitto militare.
    Il generale svedese Sverker Yoranson ha riconosciuto che le forze armate del suo Paese si trovano “in pessime condizioni” e da sole non potrebbero fare nulla “contro l’Unione Sovietica o la Russia”.
    A sua volta l’ex segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha affermato di dubitare che l’Europa da sola possa resistere alla Russia, scrive la rivista.
    Il comandante delle forze USA in Europa, il generale Hodges, in una recente intervista con il Wall Street Journal ha detto che la Russia ha “armamenti molto buoni” e continua a rafforzare le sue capacità militari. In confronto la spesa militare dell’Europa è “anemica”, ritiene il generale americano.
  8. geopolitica · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:55 Pm
    La Grecia deve restare nella UE e nell’euro. E’ una questione politica, anzi geo-politica. I creditori se ne faranno una ragione. O preferiscono che arrivi l’orso russo?
    • Valery Giscard d'Estaing · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:05 Pm
      Andare …….. via…….. non ti resta ltro da fare che prendere una diarrea per 15 giorni di seguito, in quanto NON capisci 1 caizer
  9. giors · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:32 Pm
    Pensare che i greci hanno vinto la guerra e la germania l’ha persa è comunque bizzarro. In 70 anni i vincitori con le pezze al kulo e i vinti primi della classe.
    • Valery Giscard d'Estaing · Domenica, 22 Febbraio 2015, 7:06 Pm
      Mentre alla Germania le è stato cancellato il debito, i nazisti avevano già rubato tutto l’oro ed altro in Grecia………
  10. Amaro · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:18 Pm
    Esattamente, i novantunenne Manolis Glezos, cosa vorrebbe?
  11. catone · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:16 Pm
    Le cavolate le dicono anche gli eroi novantunenni.
    La Grecia sarà salvata con il prestito ponte di 7,2 miliardi fino ad Agosto e poi un’altra volta nel 2016 e poi un’altra volta ancora negli anni a venire, cioè fino alle Calende greche.
    La Grecia non ha e non avrà mai le risorse per restituire il suo enorme debito. Prima fallisce e meglio è per tutti.
    • Amaro · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:19 Pm
      ….magari la soluzione che oggi non c’è, domani salta fuori…
    • Antonio Bianchi · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:55 Pm
      Prima fallisce e meglio è per tutti.
      Queste parole credo siano l’esatto contrario di ciò che potrebbe condurci fuori dalla crisi in cui ci troviamo.
      Syriza ha già avuto il merito di portare nelle agende europee parole nuove.
      Certo avrebbe necessità di supporto da parte invece di chi sta a guardare. E anzi, approva le misure di austerità che ci hanno condotto fin qui.
    • geopolitica · Domenica, 22 Febbraio 2015, 6:56 Pm
      I creditori dovranno rassegnarsi e mettere le cifre greche nel conto “perdite”.

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