Sondaggi: il partito di Renzi al 38%. M5S fermo a -20. Lega a -24
Il confronto dei numeri di 9 istituti demoscopici rivela che il Pd da metà gennaio ad oggi hanno guadagnato 1,5 punti. Mentre il Movimento 5 Stelle si ferma poco oltre il 18% e la Lega Nord fa registrare il 14%
Altro che sfiducia nel governo, nel premier e nel suo partito. Il Pd di Matteo Renzi sembra vivere in questo periodo una nuova primavera sotto il profilo del consenso. La media aggiornata dei sondaggi realizzati da nove tra i principali istituti demoscopici che monitorano regolarmente le intenzioni di voto attribuisce ai Democratici il 38% delle preferenze (in crescita ancora di mezzo punto rispetto alla settimana precedente e di circa un punto e mezzo nel confronto con il mese di gennaio). Mentre il Movimento 5 Stelle si ferma poco oltre il 18% (perdendo un punto in un mese) e la Lega Nord (ormai terzo partito dopo aver superato Forza Italia) fa registrare un deludente 14%.
SONDAGGI, PD A +20 DAL M5S – Insomma, il partito del premier non perde terreno nonostante le forti critiche ricevute dall’opposizione per il modo di gestire i lavori in Parlamento e per i principali provvedimenti approvati, come riforma della Costituzione e del lavoro. Il Pd oscilla tra il 37% netto di voti potenziali indicato da un sondaggio della società Datamedia (pubblicato stamane su Il Tempo) e il 39,4% segnalato invece dall’istituto triestino Swg. Sembrano dunque amplissime le possibilità per i Democratici, in caso di elezioni anticipate, di vincere anche senza unirsi in lista unitaria con altre formazioni (il nuovo Italicum approvato al Senato assegna infatti il premio di maggioranza alla prima lista e non alla prima coalizione). Il Movimento 5 Stellesi conferma secondo partito conservando quasi un quinto dei consensi degli elettori italiani, ma fa registrare ancora un calo. Il partito di Beppe Grillo viene stimato in media al 18,4%, muovendosi tra il 16,8% stimato dall’Istituto Piepoli in un sondaggio per l’Ansa al 20,2% ndicato da Ipsos nell’ultima rilevazione per DiMartedì.
SONDAGGI, FORZA ITALIA E LEGA NORD SOTTO IL 15% – Brutte notizie per il centrodestra che dall’Ncd di Angelino Alfano arriva alla Lega di Salvini. Lo schieramento è in queste settimane molto diviso ed una ricomposizione della vecchia alleanza berlusconiana è al momento altamente improbabile. Ma quel che più deve preoccupare è il crollo dei consensi. Anche sommando il consenso di tutte le formazioni di centrodestra (Ncd e Udc, Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia ed altri) la coalizione otterrebbe almeno tre punti in meno del Pd. Nel dettaglio la Lega (ancora in forte crescita grazie alla visibilità del proprio leader Matteo Salvini) viene segnalata in media al 14,2% (più del doppio rispetto al 6,2% delle Europee di maggio). Forza Italia , che paga l’assenza di Silvio Berlusconi dal confronto politico, è stabile su un livello bassissimo, il 13,3% (3 punti in meno del 16,8% di 9 mesi fa). La somma del consenso di Nuovo Centrodestra e Udc (4,4% in lista unitaria alle Europee) è pari al 3,9%. Fratelli d’Italia (3,7% alle ultime elezioni) il fa registrare invece il 3,1%. In uno scenario simile sarebbero 7 i partiti in grado di conquistare seggi in Parlamento. Considerando lo sbarramento al 3% previsto dal nuovo Italicum entrerebbero alla Camera candidati di Pd, M5s, Lega, Fi, Ncd-Udc, Fdi ed anche Sel, che nei sondaggi viene stimata in media al 3,8% in linea con il 4% della lista Tsipras alle Europee). Infine, i partiti minori. Senza fusioni in liste unitarie con altri partiti sono quasi nulle le possibilità di ingresso in Parlamento di Rifondazione Comunista, Verdi, Italia dei Valori, Radicali e Italia Unica, movimento promsso dall’ex ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
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