ITALIA, DAI MAGISTRATI AI POLITICI: SIAMO IL PAESE CON PIÙ SCORTE E TUTELE
Tra auto blindate e varie tutele, l’italia resta il Paese con più persone sotto protezione al mondo. È il dato che mette in evidenza oggi il quotidiano Il Tempopubblicando una lunga lista di ministri, politici, magistrati, ambasciatori, giornalisti, imprenditori, manager e non solo, che vengono quotidianamente scortati per essere protetti dai rischi ai quali sono sotttoposti. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che hanno subito gravi minacce, anche da parte della grande criminalità organizzata, ma il giornale invita a una «riflessione seria» sulla «necessità reale» di tutte le tutele.
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L’elenco arriva a 4 anni da una prima inchiesta del Tempo per denunciare che da allora nulla o poco è cambiato, perché il numero rilevante di scortati, per un costo stimato di 250 milioni di euro annui, viene registrato – rileva il giornale – in una fase di riduzione degli organici delle forze dell’ordine. Nelle questure operano oggi poco meno di 100mila unità contro i circa 117 mila di venti anni fa. Nella lista ci sono circa 230 nomi. Una quindicina i giornalisti. Tra loro diversi direttori di quotidiani nazionali: Mario Calabresi, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Alessandro Sallusti. Ma ci sono anche Clemente Mimun del Tg5, Bruno Vespa, Maurizio Costanzo, Magdi Allam. Non mancano certamente gli autori di reportage e inchieste contro le organizzazioni criminali, come Federica Angeli, Sandro Ruotolo, Lirio Abbate, paolo Borrometi, Michele Albanese, Giovanni Tizian, Marilena Natale, Rosaria Capacchione, oggi parlamentare. E ci sono anche lo scrittore Roberto Saviano e il massmediologo Klaus Davi.
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LE SCORTE SOPRATTUTTO PER POLITICI E MAGISTRATI
Più di 60 i magistrati, da Nino Di Matteo al procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, da Giuseppe Pignatone a Gian Carlo Caselli, e l’attuale presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Tantissimi i politici. Insieme al premier Paolo Gentiloni e ai ministri del suo governo, ci sono gli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi, Enrico Letta, Mario Monti, Silvio Berlusconi, Giuliano Amato, Massimo D’Alema, e diversi esponenti di partito. Ci sono tra i tanti Matteo Salvini, Renato Brunetta, Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto, Pier Luigi Bersani, Denis Verdini, Ignazio La Russa, Piero Fassino, Ernesto Carbone, Debora Serracchiani, Sandro Gozi, Matteo Orfini, Gianfranco Rotondi, Daniela Santanchè, Maurizio Sacconi, Stefano Esposito, il sottosegretario Gennaro Migliore, Emanuele Fiano, Nunzia De Girolamo. Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. Tra i sindacalisti spiccano invece Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, il suo predecessore Luigi Angeletti, e Annamaria Furlan, segretario Cisl. Tra gli imprenditori ci sono gli ex leader di Condindustria Giorgio Squinzi e Luca Cordero di Montezemolo, e il presidente della Lazio Claudio Lotito. Nella lista anche Papa Francesco e l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, che avrebbe a disposizione tre macchine su più turni, una per la moglie Clio.
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