Il bilancio del primo anno di esercizio della Fondazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio mostra la trasformazione del M5S che si sta rapidamente trasformando in un partito tradizionale. Di per sé non c'è nulla di male, ma non è detto che gli attivisti possano gradire il ruolo degli uomini della Casaleggio nell'amministrazione del partito
Il MoVimento 5 Stelle è sempre meno un “non partito” e sempre più un partito come tutti gli altri. Non lo dicono gli avversari politici ma i conti e i bilanci del M5S alla Camera e di Fondazione Rousseau. Come tutti sanno Rousseau è l’associazione fondata da Davide Casaleggio con altri due soci: l’europarlamentare David Borelli e il consigliere comunale bolognese Massimo Bugani. Ne segue che tutti gli iscritti a Rousseau, così come gli iscritti al M5S, non sono soci e non hanno diritto di prendere parte alle assemblee dell’associazione.
Quante donazioni ha incassato Rousseau?
L’Associazione Rousseau è nata ad aprile 2016 con lo scopo di «promuovere lo sviluppo della democrazia digitale nonché di coadiuvare il “Movimento 5 Stelle” ed i suoi esponenti nell’organizzazione, promozione e coordinamento delle attività e dei servizi necessari ed utili per l’esercizio dell’azione politica e culturale e il perseguimento dei suoi obiettivi». Al di là di due quote versate dai soci (per un totale di 300 euro) la fondazione è finanziata con i contributi volontari di privati cittadini. Come molte altre fondazioni che fanno riferimento ad un partito o ad un esponente politico. Nel corso del primo anno di esercizio, chiuso il 31 dicembre 2016, Rousseau ha raccolto 405.155 euro. Ad oggi l’ammontare delle donazioni effettuate è pari a 424.548 euro.
La maggior parte delle donazioni, specifica il rendiconto 2016, ha un importo di poche decine di euro e in ogni caso al di sotto della soglia dei 5.000 euro. Queste piccole donazioni ammontano a 360.341 euro. Ci sono poi – e sono più interessanti – i contributi da partiti e movimenti politici. L’Associazione Movimento 5 Stelle – Caltanissetta ha effettuato due versamenti rispettivamente di 10 mila e 4mila euro per un totale di 14mila euro.
Rousseau ha anche ricevuto contributi da soggetti esteri per poco più di trentamila euro. Filippo Pittarello ha donato a Rousseau 8.500 euro. Pittarello è un ex dipendente della Casaleggio Associati attualmente responsabile per la comunicazione e le risorse umane del MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo.
Qualche anno fa di Pittarello, padovano classe 1978, si diceva che fosse uno degli uomini più fidati di Grillo e Gianroberto Casaleggio. Tra gli attivisti c’è chi sosteneva fosse uno dei pochi ad avere le password del blog e che dietro “lo staff” che inviava comunicazioni ad attivisti e iscritti ci fosse proprio lui. Un altro uomo di punta della Casaleggio, Pietro Dettori, figura invece nel verbale dell’assemblea di Rousseau come segretario della riunione dei tre soci.
Le spese di Rousseau nel primo anno di esercizio
Al 31 dicembre 2016 Rousseau ha speso 250.861 euro per l’acquisto di servizi mentre i costi del personale, che conta 4 dipendenti, 3 part-time e uno a tempo pieno ammontano a 53.437 euro. Quei dipendenti non dovrebbero essere né Davide Casaleggio – che ha precisato che la sua attività in Rousseau è a titolo gratuito – né gli altri due soci Borrelli o Bugani. Uno di essi invece dovrebbe essere proprio Dettori che stando a quanto si legge sul suo profilo Twitter è Responsabile Editoriale presso Associazione Rousseau. T
ra il ruolo affidato a Dettori e la consistente donazione di Pittarello l’ipotesi che Rousseau sia nelle mani della Casaleggio Associati e non svincolata da essa non è poi così peregrina. La struttura dell’assocazione, così com’è, del resto non lascia margine di manovra agli attivisti e agli iscritti del M5S. Anzi alcuni vedono Rousseau come un tentativo di mettere il guinzaglio ai MeetUp. Ma quella dello democrazia interna è un problema comune con il M5S. Alla fine dell’anno scorso l’associazione aveva un patrimonio netto pari a poco meno di ottantamila euro (79.676 euro). Per il futuro, scrive Casaleggio nella relazione, «si prevede una gestione in linea con quanto fatto fino ad oggi, tesa a sviluppare la partecipazione alla piattaforma Rousseau, ampliando e promuovendo nuovi servizi dedicati agli iscritti».
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