giovedì 20 luglio 2017

Ieri a Bersaglio Mobile il vicepresidente della Camera ha finalmente fornito la sua versione sulla storia dei Canadair che avrebbe rimediato telefonando alle sue ambasciate. C'è però un dettaglio. La sua versione fa acqua da tutte le parti...
ALESSANDRO D'AMATO
Durante il suo intervento a Bersaglio Mobile ieri sera Luigi Di Maio è tornato sulla vicenda dei Canadair: le sue affermazioni, oltre a fornirci finalmente la sua versione dei fatti dopo le accuse mossegli nei giorni scorsi, ci permettono di comprendere appieno com’è andata la storia. Questo è il video dell’intervento, dal quale prendiamo tre virgolettati per metterli a confronto con altre fonti.
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Tutti i Canadair che ha rimediato Luigi Di Maio

Sostiene Di Maio da Mentana: «Quel giorno, era mercoledì scorso, io ero a Bruxelles e il governo ancora non si era mosso per quell’emergenza. Arrivo a Bruxelles e la prima cosa che facciamo con il MoVimento 5 Stelle è una conferenza stampa alle 17,30 in cui chiediamo di avviare il Meccanismo di Protezione Civile Europeo per far arrivare supporto aereo dall’estero, da paesi limitrofi come la Francia o tanti altri, perché noi sentivamo i vigili del fuoco giù e ci dicevano che senza un supporto aereo non ce la facevano. Fare una conferenza stampa per mettere sotto pressione il governo è l’unica cosa che può fare l’opposizione».
luigi di maio canadair 1
Nell’ordine: Luigi Di Maio sostiene di aver fatto una conferenza stampa a Bruxelles alle 17.30 per chiedere di avviare il Meccanismo di Protezione Civile Europeo. Vero è che Luigi Di Maio ha fatto una conferenza stampa a Bruxelles intorno alle 17,30. Purtroppo, le agenzie di stampa che hanno riportato le sue parole dicono che nella conferenza stampa fatta dopo aver incontrato Fabrice Leggeri, direttore dell’Agenzia Frontex per le frontiere esterne dell’Ue, al termine di una sua audizione sulla crisi migratoria al Parlamento europeoDi Maio ha parlato invece di Triton (e il giorno dopo è stato smentito da Leggeri, ma questa è un’altra storia):
“Oggi il governo dice ‘modifichiamo Triton'”; ma, ha ricordato Di Maio, secondo il governo stesso “tre anni fa Triton era il più grande accordo che l’Italia avesse ottenuto in sede europea per gestire la questione dei migranti. Adesso scopriamo che l’accordo prevedeva che tutti i migranti imbarcati salvati nel Mediterraneo dovessero sbarcare solo nei porti italiani. E quando abbiamo chiesto al direttore di Frontex che cosa succede se l’Italia chiude i porti, ci ha risposto che la situazione è complessa, ma che l’Ue si limiterebbe a ridurre gli stanziamenti dell’operazione Triton. Cioè – ha osservato il vicepresidente della Camera – il problema per l’Ue è solo quello dei finanziamento, non gliene frega niente di salvare la gente in mare, ed è questa la follia”. Oltretutto, quello fra Italia e Frontex sulla missione Triton “è stato un accordo bilaterale firmato a livello di burocrati”, secondo quanto riferito da Leggeri. “Ci ha spiegato chiaramente che un accordo cosi importante, celebrato come l’accordo del secolo, neanche i ministri sono andati a firmarlo”, ha rilevato Di Maio. (TMNews ore 18,29)
Ma magari, direte voi, Di Maio ha parlato del Meccanismo di Protezione Civile Europeo però quei cattivoni delle agenzie di stampa non lo hanno scritto.

La versione di Di Maio su ambasciate e Canadair

E allora andiamo a vedere che sulla sua pagina Facebook Luigi Di Maio mercoledì alle 20 e 18 ha pubblicato un intervento live in compagnia di Valeria Ciarambino (consigliera regionale M5S in Campania) nel quale ha parlato proprio dei Canadair da inviare dall’estero. Qui dice di aver chiamato le ambasciate: «Al di là delle polemiche, serve subito che gli altri Paesi europei ci inviino Canadair per spegnere le fiamme, così come abbiamo fatto noi con il Portogallo qualche settimana fa». E dice (verso la fine): «Ci appelliamo a tutti i paesi per attivare il meccanismo di protezione civile europeo per spegnere le fiamme». È quindi evidente che l’appuntamento con la stampa delle 17,30 è stato dedicato a tutt’altro (ovvero a Triton) e che semmai quello che Di Maio ha raccontato a Mentana è successo dopo.
Continua Di Maio a Bersaglio Mobile: «Allo stesso modo io ho chiamato le ambasciate, ho parlato con l’ambasciatore portoghese, l’ambasciatore spagnolo, l’ambasciatrice tedesca, l’ambasciatore austriaco, il mio staff ha preso contatti con l’ambasciata francese perché? Per mettere prima di tutto pressione a un governo che non si muoveva su questo tema. Quello che ho fatto è sfruttare i contatti con queste ambasciate che io ho come vicepresidente della Camera. Dopodiché mi sono recato a fare il sopralluogo sul Vesuvio. L’ambasciatrice francese quella sera non era reperibile ma il mio staff aveva preso contatti con funzionari dell’ambasciata». Anche perché il M5S ha detto che Di Maio ha contattato le ambasciate attraverso la batteria del Viminale, come ha dichiarato il M5S.

Tutte le ambasciate che ha chiamato Di Maio

Quello che Di Maio però ha “dimenticato” di riferire è la risposta che gli è stata data dalle ambasciate che ha chiamato. Ne ha parlato ieri Daniele Ranieri sul Foglio: «Il 12 luglio Luigi Di Maio ha chiamato l’ambasciata tedesca e l’ambasciata austriaca per ottenere aiuto per domare gli incendi e ha parlato con l’ambasciatore tedesco Susanne Wasum-Rainer. Ma sono state chiamate inutili, come l’ambasciatore tedesco ha gentilmente spiegato a Di Maio, perché tra l’altro la Germania e l’Austria non sono fra i quattro paesi europei che dispongono di aerei Canadair e anche perché in questi casi le richieste di cooperazione passano attraverso il Meccanismo Europeo di Protezione Civile». Zan zan zan.
luigi di maio ambasciata francese 1
C’è altro? Sì, c’è. «Dei quattro paesi europei che hanno a disposizione gli aerei Canadair la Francia – come già si sa – non è stata contattata da Di Maio, la Croazia ha verificato e ha risposto di non essere mai stata contattata da Di Maio, la Spagna ha risposto “è la prima volta che sento questa storia, ma non posso dirlo con sicurezza perché ci sono i turni delle vacanze e forse l’ambasciatore non era a Roma”, la Grecia ha risposto “non ci risulta”», ha scritto sempre ieri il Foglio prima dell’intervento di Di Maio.

Di Maio e il Meccanismo di Protezione Civile Europeo

Infine, dice Di Maio a Bersaglio Mobile: «Che cosa succede? Alle 11,30 (di sera, mercoledì 12 luglio ndr) inizio a risalire il Vesuvio con i vigili del fuoco per il sopralluogo e so che in quelle ore il governo si stava muovendo. L’indomani mattina mi chiamano i parlamentari europei e mi dicono ‘Il governo un’ora dopo la vostra conferenza stampa ha attivato il Meccanismo di Protezione Civile Europeo‘. E infatti quella mattina arrivano i Canadair francesi e io ne do notizia perché me l’hanno data i nostri parlamentari europei che sono andati a parlare con la struttura europea che coordina questa protezione civile europea proprio per capire quali fossero le azioni in atto». Noi però sappiamo che le agenzie di stampa non hanno riportato alcuna dichiarazione di Di Maio riguardo il Meccanismo di Protezione Civile Europeo alle 17,30; lo hanno fatto dopo le 20, ovvero dopo il video in cui Di Maio lo diceva. Quindi nessuno in Italia poteva sapere della sua azione (inutile) nei confronti delle ambasciate e della sua richiesta riguardo il Meccanismo prima di quell’ora (a meno di non immaginare un agente segreto della Protezione Civile che segue Di Maio per riferire tutto a Roma, cosa che –  immagino – qualcuno sarà pronto a ipotizzare).
luigi di maio canadair 2
Ansa, 13 luglio 2017
A questo punto voi direte: vabbeh, Di Maio ha fatto chiamate inutili a tedeschi e austriaci, non risulta che abbia chiamato i francesi, i croati, gli spagnoli (?) e i greci, ma secondo la sua versione alla fine del suo intervento dopo (molto dopo) le 17,30 di mercoledì 12 luglio è stato attivato il Meccanismo di Protezione Europea! Ehm, no. Perché, come avevamo scritto una settimana fa, la richiesta d’aiuto è stata attivata formalmente il 12 luglio dalla Protezione Civile italiana alla UE (gli aerei tra l’altro sono rientrati il 15 per fronteggiare un’emergenza in Francia). Sì, ma Di Maio dice di essere intervenuto il 12 luglio di sera quindi tutto regge, direte voi.L’Emergency Response Coordination Centre della Protezione Civile Europea ha un sito internet dove segnala le emergenze attive. Tra queste, purtroppo, c’è ancora quella del Vesuvio. Se provate a passare sul simbolo dell’emergenza italiana trovate la segnalazione dell’orario in cui l’Italia (la Protezione Civile italiana) ha attivato l’UCPM (il Meccanismo di protezione civile europea):
Incendi boschivi hanno colpito il sud italia in particolare le regioni della Sicilia, Basilicata, Campania, Lazio e Calabria. A causa della gravità della situazione il 12 luglio alle 1610 UTC l’Italia ha attivato il meccanismo della protezione civile dell’Unione (UCPM) richiedendo un modulo antincendio (due aerei) per 4-5 giorni per rispondere all’emergenza.

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