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ROMA - No all'indennizzo chiesto dal papà di un minorenne autistico, il quale sosteneva che la patologia fosse stata sviluppata dal figlio a seguito della vaccinazione antipolio. "Non è al momento ipotizzabile - sancisce la Corte - una correlazione tra vaccinazione e malattia". Una decisione che entrerà nel vivo del dibattito sul decreto sull'obbligo dei vaccini a scuola - approvato dal Senato e ora alla Camera - e dopo settimane di proteste del movimento anti-Vax e free-Vax.

La sesta sezione civile della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal genitore contro la sentenza con cui la Corte d'appello di Salerno aveva già negato l'indennizzo al minore. L'uomo si era rivolto ai giudici sostenendo che il figlio aveva contratto una "encefalopatia immunomediata ad insorgenza post vaccini e con sindrome autistica" a causa della terapia vaccinale che gli era stata somministrata.

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La Suprema Corte, con un'ordinanza depositata oggi, ha condiviso le conclusioni dei giudici d'appello i quali, sulla base di una perizia espletata nel corso del processo, avevano ritenuto potesse escludersi "il nesso di causalità tra la vaccinazione subita e la malattia".

Il contenuto della consulenza tecnica, osservano i giudici di piazza Cavour, "dopo aver ripercorso la storia clinica" del paziente e "la letteratura scientifica sull'argomento" ha concluso di "trovarsi di fronte a una patologia, il disturbo generalizzato dello sviluppo, di cui non è tuttora ipotizzabile una correlazione con alcuna causa nota in termini statisticamente accettabili e probanti": secondo la perizia, "vi concorre un possibile ruolo di fattori genetici, mentre non sussistono ad oggi studi epidemiologici definitivi che consentano di porre in correlazione la frequenza dell'autismo con quella della vaccinazione Sabin nella popolazione".

Nel ricorso presentato dal genitore in Cassazione, non vi sono "elementi decisivi" per confutare la conclusione del consulente tecnico, spiegano i supremi giudici, e "la scienza medica" non consente allo stato di "ritenere superata la soglia della mera possibilità teorica della sussistenza di un nesso di causalità".

Il ministro. Soddisfatta anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. "Direttamente o indirettamente la tesi principale dei no vax è quella di paventare un presunto collegamento tra le vaccinazioni e l’insorgenza di malattie come l’autismo, giocando sulla paura delle madri e delle famiglie. Questa tesi è stata smentita in questi anni prima di tutto dalla comunità scientifica mondiale e adesso anche dal diritto e dalla giustizia grazie alla sentenza della Corte di Cassazione.  Rivendichiamo  la bontà del decreto vaccini, ora all’esame della Camera, per innalzare velocemente l’immunizzazione  di massa in Italia, calata in modo preoccupante soprattutto a causa del dilagare di queste tesi anti scientifiche. Ecco perché è importante  riconoscere, a prescindere dalle appartenenze politiche, che non esiste nessuna correlazione tra i vaccini e le malattie dello sviluppo. Le forze politiche tutte hanno  la grande occasione di rassicurare la popolazione e smentire definitivamente
le false notizie, le bufale che hanno alimentato paure ingiustificate e  contribuito a far precipitare le coperture vaccinali. Con la forza della ragione e della scienza dobbiamo voltare pagina e lavorare insieme per tutelare la salute dei nostri concittadini”.