venerdì 28 luglio 2017

La lunga mano dei 5 Stelle su Atac

Roma
Il viaggio inaugurale della nuova tratta della metro C di Roma 9 novembre 2014. Il logo del Comune di Roma sul vagone della nuova metro.
Il dg Rota non ci sta ad essere accusato di poca efficienza e risponde per le rime al pentastellato Stefano
 
“Più che di dirigenti da cacciare, lui, e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti”. A parlare è Bruno Rota, Direttore Generale di Atac (l’azienda dei trasporti di Roma), nominato dal Movimento 5 Stelle. Le accuse sono mosse ad Enrico Stefano, Presidente della commissione mobilità del Comune di Roma, che dopo l’intervista rilasciata dal dg nella quale Atac veniva descritta come un’azienda sull’orlo del collasso, con oltre due miliardi e mezzo di debiti. Stefano ha pensato bene allora di fare un post piccato su Facebook, senza pensare alle conseguenze. E cioè che poteva essere smentito o addirittura accusato di aver messo in atto quei comportamenti che il M5S ha sempre osteggiato.
stefano-rotaNel duro botta e risposta, secondo il capogruppo della commissione mobilità, Rota dispone di “carta bianca per risanare l’azienda e prendere le decisioni più giuste” ed il Movimento 5 Stelle gli ha sempre garantito “il massimo sostegno”. Quindi, conclude Stefano nel suo post, Rota ha “una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno”.
Passano pochi minuti e, in maniera alquanto inconsueta, tra i commenti in risposta al post di Stefano ne appare uno durissimo scritto dal profilo di Bruno Rota che, al momento, non smentisce.
“So del vivo interesse del consigliere Stefano alle soluzioni della società Conduent Italia che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare più volte- scrive Rota- Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti. Suggerisco a Stefano, nel suo interesse, di lasciarmi in pace e di rispettare chi ha lavorato. Onestamente. Sempre i soliti”.
Un attacco violento, a cui è seguita una immediata tempesta, con le opposizioni che hanno subito invocato le dimissioni di Stefano e richiesto l’apertura di un fascicolo in procura sulle dichiarazioni del direttore generale di Atac.

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