La rivolta M5S contro la sindaca di Anguillara che ha osato criticare la Raggi
«Levatele subito il simbolo»: non vive un momento di grandissima popolarità sulla sua pagina Facebook Sabrina Anselmo, sindaca di Anguillara che oggi ha attaccatoVirginia Raggi sostenendo che la prima cittadina non si sia mai fatta vedere alle riunioni in cui si parlava dell’emergenza del lago di Bracciano. La Anselmo, in un’intervista a La Stampa, ha sostenuto che il vero motivo per cui vogliono espellerla è lo scontro con Roma sul lago di Bracciano, mentre la storia della condanna per calunnia non comunicata all’atto della candidatura è soltanto una scusa. E così sulla sua pagina Facebook si è riversato un discreto numero di elettori e attivisti M5S per chiedere la sua testa.
Anche perché lei ci ha messo del suo, elogiando pubblicamente il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per la decisione di chiudere i rubinetti del lago di Bracciano:
Ringraziamo la Regione Lazio ed in particolar modo il Presidente Zingaretti e gli assessori competenti per la decisione presa accogliendo gli appelli rappresentati a nome di tutti i cittadini del territorio.
A questo risultato abbiamo contribuito mettendo in campo un’azione sinergica di tutto il fronte istituzionale, attivo da molti mesi e composto dal Parco, dal Consorzio del Lago e dai comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano, con il sostegno insostituibile delle Associazioni, dei Comitati e dei cittadini.
Siamo riusciti a far capire finalmente quanto fosse grave la situazione e quanto fosse indispensabile intervenire il prima possibile interrompendo il prelievo di Acea Ato2 attraverso l’unica azione possibile che potesse contrastare efficacemente il maggior fattore di incidenza sulla diminuzione del livello del lago.
E così sulla sua pagina si è scatenato un putiferio: «è il caso di rimuovere il simbolo del movimento 5 stelle dalla vostra amministrazione comunale perché non lo meritate e a seguire dimissioni subito della sindaca», le ha scritto Luca. «Presto vedremo questa sindaca nel PD», ha pronosticato Lillo. «La solita parassita intrufolata nel M5S. Ci vorrebbero più controlli per evitare d’imbarcare questa gentaglia», le ha scritto Salvatore.
Ora la situazione per la Anselmo è piuttosto grigia. La Anselmo ha nascosto una condanna per calunnia di circa 9 anni fa. Denunciò lo smarrimento di assegni accusando di ricettazione tre persone pur sapendole innocenti. La pena a un anno di reclusione, condonata ed estinta per indulto, non compare sul casellario giudiziale. Ma l’accusa è che lei avrebbe dichiarato il falso nel sottoscrivere il documento necessario per candidarsi. Tutti i candidati sindaci del Movimento infatti firmano una dichiarazione in cui si dice di non aver mai riportato condanne. Per lei sarebbe stato già aperto un procedimento disciplinare e l’esito si potrebbe conoscere presto.
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