lunedì 24 luglio 2017

POLITICA

Emergenza acqua, scontro aperto tra Regione e Acea, la Raggi in difficoltà. Ci pensano Grillo e Casaleggio?

 24/07/2017 17:57 CEST | Aggiornato 2 ore fa
ANSA
Alla fine, nella vicenda dell'emergenza idrica nella Capitale, le implicazioni politiche sono venute alla luce e la questione ha assunto le sembianze di un braccio di ferro politico conclamato e certamente non inedito tra la Regione Lazio a guida Pd e il Comune targato M5S tanto da richiedere, su quest'ultimo versante, il soccorso volante di Grillo e Davide Casaleggio. I due, infatti, erano inizialmente attesi per domani per seguire l'iter a Montecitorio della legge sui vitalizi, ma hanno accelerato la loro "calata" a Roma per prendere parte a una riunione della sindaca Raggi coi suoi consiglieri, convocata in un luogo ancora misterioso per la serata di oggi. Il salto di qualità nel conflitto tra i due livelli amministrativi, avviato con la decisione del Governatore Zingaretti di stoppare i prelievi d'acqua dal lago di Bracciano e proseguito con l'annuncio del razionamento da parte di Acea a partire da venerdì prossimo, è arrivato con un durissimo comunicato di Piazzale Ostiense, nel quale si chiude la porta a qualsiasi ipotesi alternativa al razionamento, nel caso la Regione non provvedesse a fornire un piano alternativo per l'approvvigionamento d'acqua per la città di Roma.
Questo perché, in precedenza, Zingaretti aveva lanciato la palla nel campo dell'Acea, sottolineando che è a quest'ultima, "in qualità di ente gestore", che spetta l'elaborazione di una soluzione capace di sopperire al mancato prelievo da Bracciano. In parole povere, l'Acea considera ancora arbitraria e non giustificata dalla situazione oggettiva la scelta di impedire la captazione dell'acqua dal lago di Bracciano, e conseguentemente non ritiene di dover mutare il proprio atteggiamento nei confronti della Regione.
Anche se, nelle ultime ore, era sembrato che le posizioni potessero avvicinarsi anche per effetto della mediazione del governo: il ministro dell'Ambiente Galletti ha infatti anticipato di un giorno la riunione dell'osservatorio permanente sull'Appennino centrale, che si terrà mercoledì anziché giovedì, per accelerare un esito che molti davano per scontato, e cioè l'aumento del prelievo sulle altre fonti di approvvigionamento d'acqua attualmente utilizzate da Acea, in attesa che, con l'esodo estivo e con il ritorno delle piogge, la situazione torni sotto controllo. L'irrigidimento dell'Acea e l'escalation della polemica con la Regione, per il momento, rendono la mediazione più difficile e con essa la posizione della sindaca Raggi, che nel corso di un forum nella sede del Messaggero aveva annunciato la convocazione di un tavolo con tutti gli attori della vicenda presso il Comune.
Se è difficile da una parte immaginare che la dura replica dell'Acea a Zingaretti sia arrivata senza l'imprimatur della prima cittadina, è altrettanto vero che in cima alle preoccupazioni di quest'ultima vi è certamente quella di scongiurare il razionamento, un evento traumatico mai sperimentato dai cittadini della Capitale, che non mancherebbe di avere ripercussioni nefaste in termini di consenso.
Tra i rumors che circolano più insistentemente tra i grillini, c'è quello secondo cui la giunta stia attendendo lumi sul da farsi proprio da Grillo e Casaleggio: non va dimenticato che il presidente di Acea Luca Lanzalone, avvocato genovese, è legato da tempo e a doppio filo a Casaleggio Jr, ed ha operato (tra l'altro con esiti positivi) come longa manus di quest'ultimo nella intricatissima vicenda dello stadio della Roma.

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