Da Torino a Roma, ecco il malgoverno targato M5s
E poi Anguillara, Civitavecchia e Bagheria: ecco perché da nord a sud le amministrazioni pentastellate sono allo sbando
Da nord a sud le amministrazioni Cinque Stelle sono allo sbando. E a pagare sono i cittadini. Ecco perché.
Torino e la fine dell’illusione del buon governo
Chiara Appendino, è stata considerata fino a poco tempo fa una punta di diamante nel M5s. Certo si può dire che il suo profilo non sia tipicamente grillesco, ma la verità è che la sindaca “quella brava” ha dimostrato di non essere in grado di gestire la città. La sera del 3 giugno i torinesi hanno vissuto sulla propria pelle cosa significhi essere governati dall’impreparazione. Centinaia di feriti e un morto trasformano una festa – come quella dei tifosi della Juventus che stavano assistendo alla finale di Champions League in Piazza San Carlo – in ore di panico. La Appendino non può derubricare la responsabilità ai venditori ambulanti abusivi. Le 1526 persone coinvolte non sono “solo” una tragedia, ma una precisa responsabilità. La sensazione è che la vera differenza tra Roma e Torino stia semplicemente nel fatto che Appendino abbia una città lasciata in salute. Insomma, il grillismo declinato al governo delude ancora. Anche perché piazza San Carlo appare come la punta di un icerberg fatto di problemi, tagli che colpiscono le periferie, concessioni edilizie non apprezzate dalla base e casi delicati emersi dal bilancio
Chiara Appendino, è stata considerata fino a poco tempo fa una punta di diamante nel M5s. Certo si può dire che il suo profilo non sia tipicamente grillesco, ma la verità è che la sindaca “quella brava” ha dimostrato di non essere in grado di gestire la città. La sera del 3 giugno i torinesi hanno vissuto sulla propria pelle cosa significhi essere governati dall’impreparazione. Centinaia di feriti e un morto trasformano una festa – come quella dei tifosi della Juventus che stavano assistendo alla finale di Champions League in Piazza San Carlo – in ore di panico. La Appendino non può derubricare la responsabilità ai venditori ambulanti abusivi. Le 1526 persone coinvolte non sono “solo” una tragedia, ma una precisa responsabilità. La sensazione è che la vera differenza tra Roma e Torino stia semplicemente nel fatto che Appendino abbia una città lasciata in salute. Insomma, il grillismo declinato al governo delude ancora. Anche perché piazza San Carlo appare come la punta di un icerberg fatto di problemi, tagli che colpiscono le periferie, concessioni edilizie non apprezzate dalla base e casi delicati emersi dal bilancio
Roma, la madre di tutti i disastri
Il caso Roma è di certo l’esempio lampante. E’ qui che i 5 Stelle hanno dimostrato in maniera più evidente di essere inadatti a governare. I motivi sono “strutturali” e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Virginia Raggi rappresenta al meglio la parabola della delusione dei cittadini nei confronti degli amministratori pentastellati. Gli inciampi della campagna elettorale, con più di qualche “dimenticanza” curriculare – alla faccia della trasparenza – sono stati solo un antipasto. Dopo si è passati ai gravi ritardi nella partenza della macchina politico-amministrativa con una giunta che non riusciva a stare in piedi a causa di defezioni che hanno portato a ben quattro rimpasti. E poi contestazioni, addii e veleni tra correnti. E gli scandali. Dal caso Muraro alla vicenda giudiziaria di Marra (e della sindaca) fino al caso delle polizze. I risultati sono che le promesse di un tempo – risolvere il problema del trasporto pubblico e dei rifiuti – sono rimaste solo vuote parole. Il “miracoloso cambiamento” è rimasto solo sulla carta. Per Virginia è sempre “colpa di chi c’era prima”. Ora che la Capitale rischia di rimanere a secco con l’acqua, la prima cittadina liquida la questione così: il problema lo devono risolvere gli altri.
Il caso Roma è di certo l’esempio lampante. E’ qui che i 5 Stelle hanno dimostrato in maniera più evidente di essere inadatti a governare. I motivi sono “strutturali” e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Virginia Raggi rappresenta al meglio la parabola della delusione dei cittadini nei confronti degli amministratori pentastellati. Gli inciampi della campagna elettorale, con più di qualche “dimenticanza” curriculare – alla faccia della trasparenza – sono stati solo un antipasto. Dopo si è passati ai gravi ritardi nella partenza della macchina politico-amministrativa con una giunta che non riusciva a stare in piedi a causa di defezioni che hanno portato a ben quattro rimpasti. E poi contestazioni, addii e veleni tra correnti. E gli scandali. Dal caso Muraro alla vicenda giudiziaria di Marra (e della sindaca) fino al caso delle polizze. I risultati sono che le promesse di un tempo – risolvere il problema del trasporto pubblico e dei rifiuti – sono rimaste solo vuote parole. Il “miracoloso cambiamento” è rimasto solo sulla carta. Per Virginia è sempre “colpa di chi c’era prima”. Ora che la Capitale rischia di rimanere a secco con l’acqua, la prima cittadina liquida la questione così: il problema lo devono risolvere gli altri.
Anguillara Sabazia e quel garantismo a fasi alterne
La sindaca pentastellata di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, rischia l’espulsione dal M5s a causa di una condanna per calunnia risalente al 2008 – patteggiamento con pena a 12 mesi di reclusione poi “condonata” – mai comunicata ai vertici del movimento. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione che da giugno 2016 guida il Comune in provincia di Roma che si affaccia sul Lago di Bracciano. Una vicenda che fa riflettere soprattutto per la retorica dei 5 Stelle sull’onestà. La gara (persa in partenza) ad essere più puri degli altri, si sta rivelando un clamoroso boomerang. All’inizio della loro esperienza amministrativa, il M5s chiedeva le dimissioni per chiunque fosse coinvolto – anche solo sfiorato – in un’ipotesi di reato. Ora c’è una vera e propria svolta garantista. I grillini affermano (solo ora) che non c’è necessariamente gravità in caso di avviso di garanzia, né tantomeno l’espulsione. Ma bisognerà valutare il caso. In pratica il movimento ha iniziato a fare distinzioni tra indagati buoni e indagati cattivi.
La sindaca pentastellata di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, rischia l’espulsione dal M5s a causa di una condanna per calunnia risalente al 2008 – patteggiamento con pena a 12 mesi di reclusione poi “condonata” – mai comunicata ai vertici del movimento. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione che da giugno 2016 guida il Comune in provincia di Roma che si affaccia sul Lago di Bracciano. Una vicenda che fa riflettere soprattutto per la retorica dei 5 Stelle sull’onestà. La gara (persa in partenza) ad essere più puri degli altri, si sta rivelando un clamoroso boomerang. All’inizio della loro esperienza amministrativa, il M5s chiedeva le dimissioni per chiunque fosse coinvolto – anche solo sfiorato – in un’ipotesi di reato. Ora c’è una vera e propria svolta garantista. I grillini affermano (solo ora) che non c’è necessariamente gravità in caso di avviso di garanzia, né tantomeno l’espulsione. Ma bisognerà valutare il caso. In pratica il movimento ha iniziato a fare distinzioni tra indagati buoni e indagati cattivi.
Civitavecchia, tasse e sprechi contro l’ambienteA Civitavecchia il grillino Antonio Cozzolino, nella sua campagna elettorale, si era più volte scagliato contro l’azienda e la centrale Enel in nome della salubrità e della tutela dell’ambiente, ma alla fine ha deciso di sottoscrivere una nuova convenzione pluriennale con l’azienda ed usare quei soldi per opere pubbliche. Peccato che quelle risorse poi siano state utilizzate diversamente. Nello specifico quei soldi sono stati utilizzati per la spesa corrente senza, però, nessun beneficio per i cittadini. Civitavecchia, infatti, è una delle città più tassate d’Italia. Cozzolino è anche noto per aver provato a scrivere al prefetto per sospendere d’ufficio i consiglieri di minoranza. Insomma non si può dire che la coerenza sia al primo posto nei pensieri di questa amministrazione. Eppure in altri casi, il mancato rispetto delle politiche ambientali energetiche hanno portato all’espulsione. Come nel caso del sindaco di Gela.
Bagheria, lo scandalo degli abusi edilizi
A Bagheria un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” ha invece documentato gli abusi edilizi del sindaco Patrizio Cinque e dell’assessore all’Urbanistica Luca Tripoli: il secondo si è dimesso, il primo invece è rimasto in sella. In città il collegio dei revisori dei conti ha documentato anche un possibile danno erariale per l’affidamento diretto della raccolta rifiuti, degli incarichi e le consulenze ritenute superflue. Il sindaco comunque ha deciso di fare una campagna contro l’abusivismo. Nella cittadina le domande di sanatoria per la casa sono 8mila su 55mila abitanti. Ma il sindaco procede in accordo con la Procura per rendere esecutive le sentenze di demolizione. Emergono numeri importanti: 600 case da abbattere. E la protesta del comitato “Salviamo le case abusive” con una lettera indirizzata dalla Procura della Repubblica di Palermo denuncia: “perché la ruspa si aziona solo contro di noi?”. E spunta un elenco degli amministratori, e dei loro familiari, che sono proprietari di costruzioni fuorilegge. Con tanto di indirizzi degli immobili abusivi. Insomma improvvisazione e supponenza non sono di certo le qualità di un buon amministratore.
A Bagheria un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” ha invece documentato gli abusi edilizi del sindaco Patrizio Cinque e dell’assessore all’Urbanistica Luca Tripoli: il secondo si è dimesso, il primo invece è rimasto in sella. In città il collegio dei revisori dei conti ha documentato anche un possibile danno erariale per l’affidamento diretto della raccolta rifiuti, degli incarichi e le consulenze ritenute superflue. Il sindaco comunque ha deciso di fare una campagna contro l’abusivismo. Nella cittadina le domande di sanatoria per la casa sono 8mila su 55mila abitanti. Ma il sindaco procede in accordo con la Procura per rendere esecutive le sentenze di demolizione. Emergono numeri importanti: 600 case da abbattere. E la protesta del comitato “Salviamo le case abusive” con una lettera indirizzata dalla Procura della Repubblica di Palermo denuncia: “perché la ruspa si aziona solo contro di noi?”. E spunta un elenco degli amministratori, e dei loro familiari, che sono proprietari di costruzioni fuorilegge. Con tanto di indirizzi degli immobili abusivi. Insomma improvvisazione e supponenza non sono di certo le qualità di un buon amministratore.
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