giovedì 1 settembre 2016

NON SONO NUOVI, ERANO SOLO INCAPACI SCONOSCIUTI.

Roma, nuovi guai per Virginia Raggi: si dimettono l'assessore al Bilancio Marcello Minenna, il capo di Gabinetto Carla Raineri e il dg Atac

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RAGGI

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Sembrano non finire mai i guai per la giunta di Virginia Raggi. Il capo di gabinetto di Roma Capitale, Carla Raineri, e l'assessore al bilancio Marcello Minenna, hanno rassegnato ieri le proprie dimissioni. No comment sulla questione da parte del presidente del Consiglio Renzi, intervenuto questa mattina a Rtl: "Rispetto il lavoro del sindaco di Roma e il volere degli elettori: ha vinto lei, a lei onori e oneri. Non metto bocca sul lavoro del sindaco, chi vince ha la responsabilità e il dovere di governare, non apro bocca"
Il post su Facebook. Proprio sulla scelta di Raineri, nelle ultime ore erano emerse nuove problematiche. Questa notte il sindaco aveva spiegato con una nota su Facebook la necessità di revocare la nomina: "Sulla base di due pareri contrastanti, ci siamo rivolti all'ANAC che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della dottoressa Carla Romana Raineri a Capo di Gabinetto va rivista in quanto 'la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l'articolo 90 TUEL' e 'l'applicazione, al caso di specie, dell'articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l'ordinanza di revoca"
Raineri ha spiegato all'Ansa che le dimissioni non sono dovute a "motivi retributivi o contrattuali". I motivi - ha sottolineato - "sono ben altri e saranno a brevi resi noti". 
Lo scontro in Atac. Lasciano i vertici dell'Atac, l'azienda di trasporto pubblico capitolina. Dopo il direttore generale Marco Rettighieri va via anche l'amministratore unico Armando Brandolese. I due, secondo quanto apprende l'ANSA, hanno formalizzato le loro dimissioni stamattina.
Dopo il botta e risposta registrato ieri il dg uscente Marco Rettighieri aveva spiegato in una intervista al Corriere della Sera le ragioni del suo addio.
Direttore, se ne va?
"Sì, sono stanco, sono mesi che la politica mi ha abbandonato. Poi, certo, sto ragionando: non sono tipo da azioni campate in aria, fatte d'istinto. io sono un tecnico. Ho un compito, una professionalità e, se mi permette, un'onestà..."
Al centro dello scontro ci sarebbero i soldi promessi per la metro, 18 milioni, che secondo il dg sarebbero necessari per evitare il caos a settembre. "Ne ho fatto cenno nella lettera all'assessora perché da quell'appello non ci sono state novità. non è arrivato alcun bonifico".
Verso il no alle Olimpiadi.Intanto resta l'incognita sulle intenzioni della giunta sui giochi olimpici del 2024. Nonostante l'apertura espressa ieri dall'assessore all'urbanistica Paolo Berdini il direttorio M5s - secondo quanto ricostruito da Repubblica sarebbe convinto "al 99,9%" che i giochi salteranno e che "non ci sia 'alcun margine'".
Renzi: "Se Raggi dice no Roma è fuori". Sul tema, il presidente del Consiglio ha aperto alla possibilità che un'altra città possa preendere il posto di Roma nel 2028. "Io non avrei alcun dubbio. Per Roma sarebbero una bellissima opportunità. Ora entro il 7 ottobre il sindaco di Roma deve decidere se firmare o no l'impegno della città. E lì non è Sì o No, se non la firma Roma è fuori. E credo che sia un errore, anche perché la mia impressione è che noi siamo in testa. Per l'ottimo lavoro di Malagò e i suoi. Dire di no - ha spiegato il premier - sarebbe un atto molto triste, ma deve decidere lei. Siamo per il rispetto istituzionale. Lei ha vinto, lei deve decidere sì o no". "Spero che la sindaca Raggi prosegua su quello che abbiamo già deciso a livello istituzionale ma se dirà di no ne prenderemo atto. Scelgano i cinque stelle cosa fare, tocca a loro. Non farò atti lesivi sull'autonomia su Roma o di altre città", ha aggiunto il premier, "se dirà di no vorrà dire che in futuro candideremo altre città", ha concluso Renzi.

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