Renzo Piano a Repubblica: "Ricostruiremo la spina dorsale d'Italia, Serve un cantiere che impegni due generazioni"
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"Il presidente del Consiglio mi ha chiamato all'ultimo momento, venendomi a trovare voleva discutere con me sulla ricostruzione. Non mi ha dato un incarico, non era questo lo scopo. Anche se, come senatore a vita, oltre ad occuparmi di periferie potrei dare un contributo sul dopo-terremoto. Da me Matteo Renzi voleva dei consigli, una visione, un aiuto per un grande progetto. Gli ho detto: ci vuole un cantiere che impegni due generazioni. E con un respiro internazionale, contributi dal mondo intero ". Lo dice, in un'intervista a Repubblica, Renzo Piano, dopo l'incontro alla sua Fondazione con il premier Matteo.
"Ovviamente - prosegue - si deve agire subito, con urgenza massima, per mettere a norma antisismica gli edifici pubblici. Ma la stragrande maggioranza sono privati. E non puoi costringere i privati se non hanno le risorse. Qui pero' si sa come intervenire: incentivi, sgravi fiscali, come gia' fatto nel campo energetico.
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Bisogna anche sapere intervenire nei passaggi generazionali, quando la casa dei nonni passa in eredita', e una nuova generazione puo' essere piu' motivata a fare lavori di ristrutturazione. Deve entrare in modo permanente nelle leggi del paese, l'obbligo di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo, cosi' come e' obbligatorio per un'automobile avere i freni che funzionano. Sul lato economico, non dimentichiamo poi che tutti i soldi spesi sono investimenti che generano ricchezza: oltre a salvare le vite umane danno lavoro a tante imprese, spesso micro-imprese, talvolta addirittura cantieri di auto-produzione familiare".
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