muraroL’assessora del comune di Roma Paola Muraro che si occupa di rifiuti si è presentata nella sede dell’AMA per discutere con l’amministratore delegato dell’AMA: «Non ci muoviamo da qui fino a quando non abbiamo un documento operativo di recupero dell’emergenza rifiuti a Roma», ha detto in diretta. «Un rappresentante dell’amministrazione, a turno, rimarrà e questo documento lo scriviamo insieme, ora, perché Ama deve dare una risposta ai romani». E ancora: «Quando vedete sacchetti in strada li dovete raccogliere, non li potete lasciare lì! In un periodo di allerta terrorismo, là in mezzo potrebbe nascondersi anche una bomba».Tutto documentato in streaming, in stile M5S.

Ma dietro la visita di Paola Muraro all’AMA c’era soprattutto altro. Ovvero quanto si è deciso nel patto segreto per l’immondizia a Roma stipulato quando la Giunta Raggi non era ancora operativa. Valeria Costantini sul Corriere della Sera ne fa un quadro istruttivo:

L’impianto di Rocca Cencia va utilizzato. Anche se dietro c’è la longa manus di Manlio Cerroni. È stato chiaro l’input dell’assessore all’Ambiente Paola Muraro, protagonista ieri di un blitz alla «casamadre» di Ama. Visita a sorpresa, poi quattro ore di discussione, tra pioggia di accuse contro la municipalizzata («L’emergenza rifiuti l’avete creata voi») e minacce di occupazione («Non se ne va nessuno senza un piano»). E i toni più aspri si accendono proprio su «Mr Rifiuti». Tutto in diretta streaming in stile M5S, di nuovo nella bufera per l’«apertura» all’ex patron di Malagrotta. «Non vuoi portare i rifiuti a lui (Cerroni) e la città piena di immondizia non può essere penalizzata per questo», dice la Muraro all’ad di Ama, Daniele Fortini. Che ricorda però (sottovoce) come «una amministrazione pubblica non può stipulare un contratto con chi ha un contenzioso». Né in teoria con chi è indagato o condannato. «Io non chiederò mai di utilizzare l’impianto di Cerroni – ribadisce l’ad -. O me lo dicono le autorità o senza gara non lo uso».

Muraro insiste, intollerabile il caos immondizia nella Capitale, vuole un piano operativo con soluzioni a breve termine, ma niente «proclami» e cronoprogramma arrivano dal vertice fiume: le strade «vanno spazzate», nuova mappatura dei centri raccolta dei rifiuti ingombranti (la chiede l’assessore), nessuna promessa ma i problemi dei tmb «vanno risolti». Quello del Salario (inquina, è oggetto di denunce) va chiuso entro novembre, ripete la Muraro, che detta l’ultimatum: «In 15 giorni va svuotato dai rifiuti, i residenti non ne possono più». Poi serve anche la collaborazione dei cittadini, «siamo tutti Ama», ripete la titolare dell’Ambiente – veneta di origine- con lancio di appelli solo apparentemente ironici ai romani: mai più «lancio della spazzatura dalla moto» («Si sa, sono famosi per questo»).

«Non si possono lasciare i rifiuti in strada, perché lì si potrebbe anche nascondere una bomba», dice preoccupata vista l’allerta terrorismo. La diretta (doppia, anche incontro con i capi area) si chiude con l’aut-aut: un piano operativo a ore sul tavolo della sindaca Raggi per uscire dall’emergenza. Fortini non si tira indietro nel confronto, i toni più volte accesi, «normale con le situazioni di criticità che i cittadini protestino». Poi chiama in causa il «sistema-Cerroni», la macchina-rifiuti che nella Capitale ha ruotato per 40 anni intorno alla «buca» (Malagrotta, chiusa nel 2013). Impianti in affanno anche per mancati permessi regionali sottolineano da Ama: assist che non sfugge ai grillini e subito rispedito al mittente dalla Pisana, «scorretto scaricabarile».

Vedremo se il nuovo ad di AMA vorrà assecondare quel “sistema diabolico costruito per alimentare discariche e inceneritori, a Roma e altrove” che i grillini hanno sempre combattuto. A parole.

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Fonte: Il Corriere della Sera