Il Fatto cade sull’analisi politica, funziona meglio quando rovista nella spazzatura giudiziaria
Ovviamente le parole del Capo dello Stato erano in sintonia con quelle di Renzi
Lo sappiamo bene: finché si tratta di rovistare nella spazzatura giudiziaria, pubblicare frammenti di intercettazioni possibilmente inutili ma infamanti, distruggere la reputazione di qualcuno, il giornale di Marco Travaglio non teme rivali.
Quando invece si avventura nell’analisi, o anche soltanto nel semplice resoconto, dello scenario politico, il Fatto proprio non riesce a camuffare la propria radicale, costitutiva impreparazione: e così scrive parole acaso – purché, naturalmente, rispondano al doppio requisito di essere false e di danneggiare in qualche modo Matteo Renzi.
“Adesso Mattarella avverte Renzi: ‘Sul referendum polemiche da Pokémon’”, titola Travaglio in prima pagina. Lo sprovveduto cronista, nelle pagine interne, prova a spiegare che il “monito” del Capo dello Stato “vale per tutti ma innanzitutto per uno, Renzi: al quale il Presidente della Repubblica ricorda che la tempistica del voto è regolata da norme”.
Ma davvero? “Ci sono le leggi, la data del referendum dipende dalla Corte di Cassazione”, aveva detto il premier lo scorso 12 luglio al Corriere. “La data del referendum non dipende da me. Io lo farei subito, ma dipende dalla Corte di Cassazione e ricorsi successivi”, aveva spiegato il 6 luglio a SkyTg24. E ancora prima, il 9 giugno, incontrando i giornalisti nel corso del vertice Nato di Varsavia, aveva sostenuto che “ciò che deciderà la Corte a me andrà bene”.
Non vorremmo mancare di rispetto a Sergio Mattarella sostenendo che abbia semplicemente ripetuto le parole del presidente del Consiglio: ma, di certo, non le ha avversate.
In compenso il brillante Danilo Toninelli, deputato della Casaleggio Associati srl – la nota agenzia di marketing di cui il Fatto è l’organo ufficiale – appena sentite le parole del Capo dello Stato ha dichiarato che “Mattarella ha perso un’occasione per tacere. Non accetteremo che Renzi tenga nascosta la data del referendum fino all’ultimo, non lo faccia neppure Mattarella che è il garante della Carta”.
Avete letto bene: il grullino pensa che si possa “tenere nascosta” la data del referendum. E il Fatto titola sulla dura reprimenda di Mattarella a Renzi. Caro Travaglio, torna pure a spiare dal buco della serratura la vita degli altri: fai meno figuracce.
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