mercoledì 27 luglio 2016

La coerenza dei leghisti come Salvini.

Quando il “compagno” Salvini voleva lo spinello

Un quinto dei parlamentari in carica vuole legalizzare la cannabis. Il leader leghista no. Quando era il giovane capolista del gruppo dei comunisti padani la pensava diversamente
Matteo Salvini a 23 anni, in un fermo immagine tratto da un numero de “Il Sole delle Alpi”

15/07/2015
«Noi ci rapportiamo alle tematiche classiche della sinistra, dalla forte presenza statale alla liberalizzazione delle droghe leggere». Correva l’anno 1998 e quello che sarebbe diventato il leader della Lega Nord parlava così al giornale Il Sole delle Alpi.  



Un giovane Matteo Salvini, poco più che ventenne, che aveva appena concluso l’esperienza da consigliere comunale a Milano nella giunta Formentini. Pochi sanno, però, che ricopriva anche l’incarico di capolista dei comunisti padani, gruppo di cinque indipendentisti del «parlamento» di Chignolo Po, in provincia di Pavia.  

Anche lo scorso ottobre, intervistato in tv a Coffee Break su La7, aveva aperto alla legalizzazione («Parliamone», disse). Ieri il dietrofront: meglio prima riaprire le case chiuse. «La cannabis fa male, il sesso no». Che fine ha fatto il compagno Salvini? 



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