venerdì 1 gennaio 2016

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Corruzione e concussione: Giordano rinviato a giudizio

Era indagato dalla Procura di Novara per presunti illeciti commessi come sindaco di Novara e assessore regionale della giunta leghista di Roberto Cota
Massimo Giordano, ex sindaco leghista di Novara ed ex assessore regionale durante il mandato di Roberto Cota

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14/10/2015
NOVARA
L’ex sindaco di Novara Massimo Giordano è stato rinviato a giudizio nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Novara legata al bar Coccia, a Casa Bossi e al quotidiano «Nord Ovest». L’ha deciso oggi il gup Elena Ceriotti, che dei venti indagati ha prosciolto per prescrizione del reato solo l’ex direttore generale del Comune, Natalino Bertinotti, ora a riposo. Due i tronconi principali dell’indagine, uno legato all’attività di Giordano primo cittadino, l’altro a quella di assessore regionale allo sviluppo.  


La Procura sostiene che Giordano, come sindaco, avrebbe avvantaggiato la gestione del bar Coccia di Novara con contratti di locazione più favorevoli e chiudendo un occhio sugli esposti presentati da alcuni vicini sui rumori molesti notturni. Quanto alle attività di Giordano come assessore regionale, le indagini riguardano i rapporti tra il suo staff e alcune realtà editoriali. Nell’occhio del ciclone il quotidiano «Nord Ovest» che secondo l’accusa era nato con l’appoggio di una cordata di imprenditori che ne avrebbero ricevuto tornaconto in termini di finanziamenti pubblici. 

Col politico leghista andranno a processo, con varie imputazioni che vanno dalla corruzione alla concussione e l’abuso d’ufficio, due ex assessori comunali, il leghista Matteo Marnati (casa e patrimonio) e Gerry Murante del Pdl (commercio); l’ex segretario generale Sergio Albenga, la dirigente del servizio patrimonio immobiliare Almanda Tritto, l’ex titolare del bar Coccia Mario Berti, e l’ex comandante dei vigili urbani Paolo Cortese, ora dirigente alla Cultura. 


Imprenditori e portavoce  
Imputati anche gli imprenditori Andrea Giacomini, Lorenzo Beretta, Lorenzo Fragola, Dario Marchetti, Michele D’Adamo, Filippo Polidoro, Giovanni e Pietro Previde Prato. Per la tranche regionale rinvio a giudizio per il giornalista Giuseppe Cortese, braccio destro dell’ex Governatore Roberto Cota e la moglie Isabella Arnoldi, già portavoce di Giordano, per l’avvocato Riccardo Lanzo, consigliere comunale della Lega e infine per l’ex direttore di «Novara Oggi», Francesco Amodei: il settimanale si sarebbe affidato allo studio legale di Giordano in cambio di un suo interessamento per un bando europeo cui il giornale stava partecipando. 

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