CORRUZIONE LEGA NORD: TANGENTI, IN CARCERE ASSESSORI LEGHISTI
Lavorano nei Comuni di Castel Mella e Rodengo Saiano. In manette anche un imprenditore e un libero professionista. Mazzetta da 22 mila euro per costruire in un’area sottoposta a vincolo
BRESCIA
Due assessori della Lega Nord (la Lega di «Roma ladrona» e della «Padania») sono stati arrestati nel Bresciano per tangenti. Sono quello all’Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Castel Mella, Mauro Galeazzi, e Marco Rigosa, capo ufficio tecnico del Comune di Castelmella e assessore ai Lavori pubblici a Rodengo Saiano; Comune che, però, a quanto si è saputo, è estraneo alle indagini. I due assessori, entrambi in giunte di centrodestra, sono della Lega Nord. Le accuse ruotano intorno a una tangente da 22mila euro per ammorbidire i controlli per la realizzazione di un centro commerciale.
Corruzione Lega Nord: Corruzione e peculato
I carabinieri della compagnia di Brescia stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati contro la Pubblica amministrazione a carico di quattro persone. Le altre due persone arrestate sono Andrea Piva, 36enne di Rodengo Saiano, geometra, libero professionista, e Antonio Tassone, 68 anni di Lumezzane, imprenditore. Gli indagati devono rispondere di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e in un caso di peculato.
Antonio Tassone, impegnato nella realizzazione di un centro commerciale in Castelmella, usava come tramite Piva per mantenere i rapporti con il responsabile dell’ufficio tecnico Rigosa e con l’assessore Galeazzi. Il centro commerciale stava per essere realizzato su un terreno sottoposto a vincolo paesaggistico-ambientale che Tassone aveva già opzionato con un contratto preliminare. Nella ricostruzione dell’accusa, per rendere più veloce e sicuro l’iter di approvazione del piano urbanistico, ammorbidendo i controlli, in particolare della commissione paesaggistica, Tassone aveva pattuito un versamento di 22 mila euro, dei quali 12 mila pagati a favore della società di Piva ed 10 mila, versati in contanti dallo stesso imprenditore a Piva e da questo consegnati al Rigosa, che infine né aveva versato una parte all’assessore Galeazzi.
Galeazzi è indagato anche per peculato, poichè nella sua veste di pubblico ufficiale, aveva nella sua disponibilità un cellulare di servizio, intestato alla Provincia di Brescia, con cui aveva fatto centinaia di telefonate a fini esclusivamente privati. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Brescia, Cesare Bonamartini, su richiesta del pm Silvia Bonardi al termine di un’indagine condotta, negli ultimi mesi, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Brescia. È indagato anche un altro dipendente dell’ufficio urbanistica del Comune di Castelmella. I reati contestati sono per tutti di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, e solo per Galeazzi, anche di peculato.
Arrestati all’alba
I due assessori leghisti sono stati arrestati questa mattina all’alba, dai carabinieri del Comando Provinciale di Brescia. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Cesare Bonamartini su richiesta del pm Silvia Bonardi che ha cooordinato le indagini: al centro dell’inchiesta una mazzetta da 22 mila euro. A Canton Mombello sono così finiti Mauro Galeazzi, 48 anni, assessore leghista ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica del comune di Castel Mella, e Marco Rigosa, 45 anni, capo dell’ufficio tecnico dello stesso comune e assessore ai lavori pubblici a Rodengo Saiano sempre in quota Lega Nord.
Altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite nei confronti di Andrea Piva, 36 anni di Rodengo Saiano, geometra e libero professionista e Antonio Tassone un imprenditore calabrese di 68 anni residente a Lumezzane in provincia di Brescia. Un dipendente dell’ufficio urbanistica del comune di Castel Mella risulta indagato dalla Procura della Repubblica di Brescia a piede libero. I reati contestati sono per tutti di corruzione finalizzata alla commissione di atti contrari al dovere d’ufficio, e per l’assessore del Carroccio Mauro Galeazzi si aggiunge anche l’imputazione di peculato.
Speculazione su vincoli paesaggistici e ambientali
L’inchiesta mette in luce gli stretti rapporti tra politica e affari intercorsi tra l’imprenditore lumezzanese Antonio Tissone, il geometra Andrea Piva e due leghisti piuttosto noti a Brescia: si tratta del dirigente dell’ufficio tecnico di Castel Mella Marco Rigosa e dell’assessore Mauro Galeazzi. Al centro della vicenda la realizzazione di un nuovo centro commerciale che stava per essere edificato su di un terreno già sottoposto a vincolo paesaggistico e ambientale e che l’imprenditore aveva opzionato con un contratto preliminare.
Secondo quanto è emerso nell’indagine svolta dai Carabinieri di Brescia, la tangente da 22 mila euro sarebbe servita a rendere più veloce l’approvazione del piano urbanistico, addomesticando i controlli e in particolare quelli della commissione paesagistica. Dei 22 mila euro già versati, 12 sono stati stati consegnati a Piva, mentre altri 10 mila dopo essere stati preparati in mazzette e consegnati dall’imprenditore allo stesso geometra sono finiti a Rigosa che ha provveduto a trattenenrne una parte per sé e a versarne poi una parte all’assessore Galeazzi.
Una storia che merita di essere raccontata
L’assessore leghista risulta anche indagato per peculato: in qualità di pubblico ufficiale, secondo i pm, si serviva di un telefono cellulare di servizio, intestato però alla Provincia di Brescia, con cui aveva effettuato centinaia di telefonate a fini privati.
Il comune di Castel Mella è da tempo sotto i riflettori per una vicenda politica che merita di essere raccontata: sindaco è Ettore Aliprandi, in carica dal maggio del 2006 dopo essere stato il vice di Guido Bonomelli della Lega, che oggi è assessore ai lavori pubblici e alla polizia. Mauro Galeazzi è invece molto noto per essere il “portaborse” dell’assessore provinciale leghista Giorgio Prandelli, noto anche alle cronache come il “sindaco sceriffo” di Ospitaletto. La delega di Galeazzi comprendeva fino a questa mattina settori cruciali quali l’urbanistica, il personale e il commercio. Cioè a lui spettavano il controllo politico su piano regolatore, edilizia, assunzioni in Comune e le licenze commerciali.
Lega Nord — la Dinasty padana
Ma la Lega si è assicurata anche altri importanti assessorati che garantiscono possibilità di spesa e gestione del consenso come: i Servizi Sociali e la Pubblica Istruzione, saldamente nelle mani di Maurizio Girelli. Giorgio Guarneri si è invece assicurato, le deleghe allo Sport e alle Attività Produttive. A chi non è della Lega, restano solo gli assessorati al Bilancio e all’Ecologia. Non sfuggono ai potenti tentacoli politici padani anche altri incarichi estremamente importanti e strategici: revisore unico dei conti è Monica Margariti, nota alle cronache per essere moglie del sindaco di Chiari, l’On Sandro Mazzatorta leghista dalla prima ora.
Dirigente responsabile dell’area amministrativa e vice segretario comunale è invece Ramona Mari, moglie del consigliere comunale Vittorio Andreoli (della Lega Nord ovviamente) (si veda precisazione al riguardo dal sig. Giorgio) , già assessore e già presidente della municipalizzata C. M. Servizi srl, dalla quale si è dovuto dimettere per il sopravvenire di una norma che lo ha reso incompatibile come presidente perché già consigliere nello stesso comune.
Ma nella Dinasty padana, da chi poteva essere sostituito? Da Ramona, naturalmente già dirigente e vicesegretario comunale. Dirigente e responsabile dell’area Lavori Pubblici è un esterno al comune di Castel Mella: l’architetto Ettore Monaco della Lega, che guarda caso é anche sindaco leghista a Dello, nonchè presidente di ACB Servizi. Anche uno degli arrestati dell’ operazione antimazzette é un dirigente esterno al comune: Mario Rigosa della Lega Nord, alla direzione dell’area urbanistico-edilizia privata, gode di un incarico anche se é assessore ai Lavori Pubblici del comune di Rodengo Saiano.
Alcuni precedenti
L’ex presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Edouard Ballamam ha inoltre partecipato alla speculazione immobiliare leghista in Istria, è stato coinvolto in uno scandalo di favori con l’allora sottosegretario agli Interni e Fondatore della Lega Nord Liguria Maurizio Balocchi (i due fecero assumere le corrispettive compagne aggirando la legge che vieta di assumere i propri parenti nel medesimo ufficio) ed ha ottenuto l’assegnazione (pilotata a suo favore) di una concessione di una sala Bingo.
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