Discariche e corruzione, da suor Vera al leghista: ecco i 20 indagati
Quattro ai domiciliari per lo smaltimento illecito di tonnellate di roccia e terra provenienti dai cantieri più importanti d'Abruzzo e da un'intercattazione scatta l'indagine bis per corruzione sull'imprenditore teramano di Megalò tre e il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. Tra i coinvolti un rappresentante del Carroccio in Abruzzo, una religiosa che aiuta i profughi e il dirigente dell'autorità di bacino
CHIETI. Il sindaco, la suora, il candidato leghista, l’imprenditore che sbianchettava le fatture: c’è un mondo di persone note, nell’inchiesta Terre d’oro.
LEGGI ANCHE:
Smaltimento illecito di rifiuti e Megalo 3: quattro arresti, indagato il sindaco di Chieti
Quattro ai domiciliari per lo smaltimento illecito di tonnellate di roccia e terra provenienti dai cantieri più importanti d'Abruzzo e da un'intercattazione scatta l'indagine bis per corruzione sull'imprenditore teramano di Megalò tre e il sindaco di Chieti Umberto Di Primio
Per i vertici e i tecnici di Emoter ed Eco Strade sono scattati i domiciliari. Si tratta di Filippo Colanzi, 50 anni di Chieti e della moglie Carmen Pinti, 47 anni, cotitolari della Emoter, del dipendente Emanuele Di Cintio, 42 anni, di Pescara e di Gianluca Milillo, 43 anni, nato a Sulmona, ma residente a Montesilvano.
Quest’ultimo, che è stato tecnico ambientale per la Emoter, è conosciuto anche per l’impegno pubblico. Nel 2013 ha dato vita all’associazione di cultura ambientale Nuovo Saline creata allo scopo di elaborare soluzioni per contrastare l’inquinamento del fiume montesilvanese.
LEGGI ANCHE:
Montesilvano, tecnico ambientale leghista ai domiciliari per traffico di rifiuti
Responsabile nazionale del Settore Pesca Sportiva dell’Asi (Alleanza Sportiva Italiana) e responsabile tecnico del progetto nazionale Getapesca (Gestione ecososostenibile tutela ambientale per la pesca), Milillo ha anche condotto uno studio sulle mutazioni genetiche dei pesci che vivono nel bacino fluviale, denunciando all’opinione pubblica il rischio per la salute umana dovuto all’assenza di un necessario divieto di pesca alla foce del Saline. Il tecnico ambientale ha, inoltre, tentato negli anni passati di intraprendere una carriera politica come esponente della Lega Nord. Candidato sindaco di Montesilvano nel 2012 e successivamente candidato al Senato per l’Abruzzo nel 2013, in entrambe le occasioni la corsa di Milillo si è fermata all’apertura delle urne elettorali.
LEGGI ANCHE:
Colanzi e le fatture di Villa Pini cancellate col bianchetto
Per il figlio dei Colanzi, Emanuele, 26 anni, amministratore unico della Emoter Lavori e accomandatario della Eco Strade (di entrambe le società detiene il 95% del capitale) è scattata la misura dell’interdizione dall’attività lavorativa.
Gli altri indagati del filone principale sono Bruno Maria Bazzoni, 69 anni di Monza; Giuliano Garavelli, 56 anni di Bologna; Alberto Voltolina, 43 anni di Saonara; Antonio Di Muzio, 52 anni di Chieti; Remo Alessandro Ghignone, 74 anni di San Giovanni Teatino; suor Vera D’Agostino, 56 anni di Chieti, legale rappresentante della Fondazione Figlie dell’Amore di Gesù, con sede a Brecciarola di Chieti, e sorella di quell’Ivo D’Agostino, ex assessore comunale della giunta Di Primio indagato a Chieti per presunte violenze sessuali su sette donne in cambio di un alloggio popolare.
LEGGI ANCHE:
Suor Vera, la superiora un po’ santa e un po’ manager coinvolta nell'inchiesta rifiuti
Suor Vera è assistita dall’avvocato teatino Edgardo Ionata che, al telefono, con accanto a sè la religiosa, si limita a dire che: «Suor Vera si dichiara estranea ai fatti e spera che si risolverà tutto al più presto». E i fatti sono che la suora è indagata con i Colanzi per lo smaltimento di qualcosa come 50mila metri cubi di terra, provenienti da sbancamenti importanti, come quello del cantiere per realizzare Ikea e finiti nel Villaggio della Speranza proprio dove ore sorgono gli chalet che accolgono i diseredati della società, cioè decine di migranti sbarcati sulle coste siciliani ma anche ragazze madri e senzatetto.
L’elenco prosegue con Enzo Perilli, 49 anni, nato ad Atri e residente a Castiglione Messer Raimondo, titolare della società Akka che avrebbe dovuto realizzare il Megalò 3; quindi Carmine Rapani, 66 anni di Bucchianico, notissimo odontoiatra di Chieti e la moglie Carla Rubino, 66 anni di Bucchianico; Luigi Renzitti, 65 anni di Cappelle sul Tavo; Ernano Natale, 65 anni di Montesilvano; Osvaldo Amico, 48 anni di Chieti e infine Doriana Buccarello, 44 enne di nazionalità svizzera, residente a Chieti.
Nel filone che ha come ipotesi di reato la corruzione, oltre allo stesso Perilli, e al sindaco Umberto Di Primio, c’è anche, il dirigente dell’Autorità di bacino regionale Michele Colistro, ingegnere, ex funzionario del ministero delle Infrastrutture, nominato all’autorità di bacino dall’ex giunta Chiodi.
Sette le società coinvolte: E.co. Strade s.a.s., la Emoter s.r.l. e la Emoter lavori s.r.l. con sede legale a Chieti; Energia Verde Spa, con sede legale ad Assisi; Soim srl con sede legale a San Giovanni Teatino; Saline srl con sede legale a Montesilvano; Akka srl con sede legale a Roma, la società del Megalò 3 amministrata da Enzo Perilli; l’associazione «Fondazione Figlie Dell’amore Di Gesù E Maria - Onlus» con sede a Brecciarola di Chieti e gestita da suor Vera e dalle sue consorelle.
Nessun commento:
Posta un commento