venerdì 15 gennaio 2016

Pomezia. Caro sindaco, le cose stanno così

M5S
fucci
La risposta de l’Unità al sindaco Fabio Fucci: avete sanato degli abusi, non avete fatto i controlli e nessuna sanzione è stata elevata
Egregio sindaco Fabio Fucci,
pubblichiamo con piacere la replica che ci invia, è doveroso però sottolineare un paio di passaggi di merito su quanto lei scrive. Innanzitutto nessuna menzogna o falsità è stata diffusa dalle sottoscritte: la delibera del consiglio comunale che abbiamo citato è facilmente consultabile on-line sul sito del Comune da lei amministrato. Chiunque può leggerla e comprendere che la notizia pubblicata nell’articolo: “A Pomezia i grillini sanano gli abusi edilizi” è fondata. Dalla delibera emerge chiaramente che si che si tratta di una convalida a posteriori di quei permessi che il Tribunale di Velletri, nella sentenza n. 2500 del 2014, indica come irregolari.
Permessi che consentivano la realizzazione di altri due piani (il 6° e il 7°) per le palazzine di Pomezia di cui abbiamo parlato, eccedendo la normativa vigente prevista, che ne consentiva solo 5. Nei fatti una sanatoria in nome del sempre presunto “interesse pubblico” come sostiene il M5S, visto che la delibera da voi votata termina concludendo che “la predetta modifica delle citate norme tecniche attuative comporta la conseguente convalida dei permessi a costruire”. Insomma per il M5S sanare gli abusi rappresenta un “interesse pubblico”. Una sanatoria che, oltretutto, viene fatta senza alcuna sanzione come viene tra l’altro stigmatizzato dalla Regione Lazio.
Inoltre, il Comune non può in alcun modo “esclusivamente intervenire sugli strumenti urbanistici di pianificazione territoriale” come lei afferma e come emerge anche dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 233 del 2015 che è bene citare: “l’interesse del privato al mantenimento dell’opera abusiva è necessariamente recessivo rispetto all’interesse pubblico, all’osservanza della normativa urbanistica-edilizia e al corretto governo del territorio”.
Anche sul caso dell’appartamento acquistato dalla famiglia dell’assessore M5S Sbizzera è bene chiarire: rientra pienamente nella vicenda visto che il suddetto abuso edilizio rende senza agibilità tutti gli appartamenti della palazzina. Rispetto ai profili giuridici della vicenda non tocca di certo a noi approfondire. Da parte nostra, inoltre, nessuna illazione è stata fatta su presunti vantaggi che Sbizzera padre potrebbe avere ottenuto dalla delibere da voi votata. Abbiamo semplicemente riportato un fatto, cioè che l’appartamento è stato acquistato quando già il Comune era a conoscenza degli abusi edilizi presenti sulle palazzine e prima della sanatoria.
Stupisce che nella sua replica non stigmatizzi in alcun modo l’abusivismo edilizio come pratica deleteria nello sviluppo urbanistico cittadino visto che a settembre del 2014  aveva annunciato una campagna di contrasto agli abusi edilizi sul territorio grazie alla collaborazione tra la Polizia Locale e l’Ufficio Urbanistica promettendo: “Da oggi in poi verranno potenziati i controlli congiunti degli Uffici sui piani casa, i condoni e le DIA. Il personale della Polizia Locale collaborerà strettamente con il personale tecnico per analizzare le pratiche presentate agli Uffici negli ultimi anni”.
Infine i permessi a costruire irregolari che consentivano la realizzazione di altri due piani furono rilasciati tra il 24 novembre del 2006 e il 31 gennaio del 2007. Il Partito Democratico non era stato ancora fondato. E comunque ne avremmo scritto lo stesso: non guardiamo in faccia a nessuno.

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