giovedì 14 gennaio 2016

Caso Quarto, parla Alessandro Nicolais: "Sindaco Capuozzo a dicembre ha incontrato Fico. Di Maio? Un ragazzino"

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Presidente? "Ancora per poco. Sto per rassegnare le mie dimissioni da consigliere". Alessandro Nicolais, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Quarto, ha deciso di lasciare l'incarico dopo il terremoto provocato dall'inchiesta napoletana condotta dal pm John Henry Woodcock.
Qual è il motivo che l'ha portata a prendere questa decisione?
"Alla base ci sono motivi personali. Il mio percorso politico, se così si può dire, era iniziato con gli ideali 5Stelle, adesso non avendo più un sindaco 5Stelle vado via. Non posso venir meno al volere degli elettori".
Resterà però militante M5S?
"Con il cuore resterò nel Movimento, a me il marchio non lo toglie neanche Beppe Grillo". 
Lo ha comunicato ai vertici?
"Io non avviso Di Maio o Fico. Ho scritto una mail allo staff nella quale ho comunicato la mia decisione, che ora sto andando a ratificare in Comune".
Quindi non ha sentito Fico e Di Maio. Però a dicembre scorso aveva contattato Fico per chiedergli di venire a Quarto. Aveva fatto presente che il Sindaco stava subendo delle pressioni?
"Con Fico non ho mai parlato, l'ho incontrato solo in campagna elettorale. Poi ho scambiato quei messaggi su whatsapp, in cui ho fatto una richiesta di chiarimenti riguardo l'espulsione di Giovanni De Robbio. Gli ho detto che era necessario un approfondimento e gli ho chiesto di partecipare a una nostra assemblea. La storia è nota, mi ha risposto di andare avanti e che sarebbe venuto quanto prima".
Poi l'assemblea non c'è mai stata?
"No, mai. Ma io so per certo, perché me lo ha detto il sindaco Capuozzo, che lei ha incontrato Roberto Fico insieme al vicesindaco".
E in che periodo?
"A dicembre sicuramente sì. Quando Fico veniva a casa nei fine settimana".
Sa di cosa hanno parlato? Se Capuozzo ha raccontato a Fico che aveva ricevuto pressioni e minacce?
"No, questo non lo so. A me l'unica cosa che mi ha disturbato è stato sentire il mio nome spiattellato da un ragazzino, che è il vicepresidente della Camera. Di tutta questa faccenda ognuno si farà un esame di coscienza, io rassegno le dimissioni, gli altri risponderanno a chi ne dovranno dare conto".
Il suo nome è stato fatto perché la sindaco Capuozzo ha avvisato Di Maio del fatto che lei voleva modificare il regolamento per consentire di fare un numero illimitato di riunioni delle commissioni e aumentare quindi i gettoni di presenza.
"Le informazioni scritte e apparse sugli screenshot nei giorni scorsi sono frutto della fretta e della concitatezza dei momenti, che hanno portato alcune persone a trasmettere e a recepire nel modo sbagliato le informazioni. Partiamo da un principio assoluto: all'art.5, punto 8 del Regolamento del Consiglio Comunale è fatta definizione della Commissione Capigruppo, che è la prima commissione permanente del Comune. Sulla base di questa cosa mesi fa chiesi di accertare se, in quanto commissione permanente, la Capigruppo fosse destinataria degli stessi meccanismi di rimborso di tutte le altre commissioni. 'Fate una ricerca', chiesi a chi lavora nell'ufficio affari generali, 'per valutare quale sia l'applicazione del regolamento in altri comuni'. Informai Sindaco e Segretario generale della cosa, e loro stessi individuarono la Corte dei Conti come destinataria di tale quesito. Né più, né meno. La richiesta non ha avuto alcun seguito, avrebbe peraltro comportato un aggravio delle spese per il Comune, e noi abbiamo sviluppato una politica diversa tagliando le commissioni e non aumentandole, come erroneamente recepito. I fatti stanno così".

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