venerdì 15 gennaio 2016

Forse il direttore del Fatto crede ancora a Babbo Natale

Il Fattone
travaglio
Cambiare idea è parte essenziale della nostra natura di esseri intelligenti. Soltanto Marco Travaglio, pur di attaccare il presidente del Consiglio, sembra convinto del contrario
A ciascuno di noi è capitato, nella vita, di cambiare idea. Da piccoli, per dire, pensavamo che Babbo Natale ci portasse i regali volando su una slitta trainata da una coppia di splendide renne: crescendo, purtroppo, abbiamo dovuto ricrederci. I nostri antenati erano convinti che il Sole ruotasse intorno alla Terra: un astronomo polacco ci ha poi convinti del contrario. E così via: l’evoluzione dell’uomo – del singolo come della specie – è un continuo, inesorabile e fortunato cambiare idea. Cambiano le situazioni, le conoscenze, le tecnologie, i contesti, le scoperte, e di conseguenza cambiano le nostre idee, opinioni, visioni del mondo. Cambiare idea è parte essenziale della nostra natura di esseri intelligenti.
Soltanto Marco Travaglio sembra convinto del contrario. Per il direttore del Fatto – che forse, beato lui, crede ancora a Babbo Natale – chi cambia idea è (per non dire di peggio) un reprobo, un imbroglione, un traditore. O, come scrive oggi a proposito di Matteo Renzi, uno Zelig colpevole di aver cambiato opinione almeno due volte (secondo noi è accaduto molto più spesso, perché a occhio ci sembra un ragazzo intelligente): sulle riforme costituzionali e sulle unioni civili.
Il primo caso non ha alcun senso: la contrarietà di Renzi alla riforma varata da Berlusconi nel 2006 non contraddice in nulla l’impegno odierno sulla trasformazione del Senato e sulla nuova legge elettorale, poiché si tratta di progetti profondamente diversi.
Il secondo caso è più interessante: nel 2007 l’allora presidente della Provincia di Firenze partecipò al Family Day contro i “Dico”, la versione prodiana delle unioni civili, mentre oggi è favorevole al riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali. E allora? Renzi dieci anni fa commise un errore, schierandosi dalla parte sbagliata della barricata (secondo noi, naturalmente): oggi invece si è ricreduto, fortunatamente ha cambiato idea, e sta dalla parte giusta (sempre secondo noi). E’ una buona notizia, un segno di apertura mentale, la prova che ci si può correggere e migliorare: e ci auguriamo che prima o poi si possa dire lo stesso anche dell’ottimo Travaglio.

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