Civitavecchia, il sindaco grillino vuole epurare anche gli altri partiti
Cozzolino e la storia di un bando senza concorrenti
Al Movimento Cinquestelle non basta epurare i suoi, ora vuole passare anche agli altri partiti. Sembra incredibile ma è quello che sta succedendo a Civitavecchia dove il sindaco grillino Antonio Cozzolino vuole azzerare l’opposizione. Il primo cittadino vuole andare fino in fondo e non vede l’ora di gestire le riunioni del consiglio comunale con i soli consiglieri pentastellati, senza contraddittorio. Per questo lunedì incontrerà il Prefetto e proporrà la sospensione dei consiglieri di minoranza. Una richiesta fatta in base all’articolo 142 del Testo Unico Enti Locali(Tuel). Una richiesta che desta scalpore e che Cozzolino giustifica con il comportamento che la minoranza avrebbe avuto: “Un’ingerenza di una gravità inaudita in una gara non ancora chiusa: un vero e proprio atto intimidatorio”.
Lo sfondo della vicenda è il bando per la costituzione del fondo immobiliare andato deserto. L’amministrazione pentestellata aveva infatti deciso di mettere sul mercato 16 proprietà comunali, tra cui immobili storici della città e luoghi di forte aggregazione sociale, per poter introitare alle casse comunali quasi 32 milioni di euro e risolvere i problemi di liquidità del comune.
In particolare parliamo del bando che riguarda l’area di Fiumaretta, che prevede la realizzazione di un hotel da 150-200 camere e un centro commerciale di 50 negozi. La “colpa” dei consiglieri di opposizione sarebbe stata quella di aver presentato una “diffida” all’amministrazione e alla commissione di gara “dal procedere all’aggiudicazione in favore della Namira (unica società in gara – ndr) per carenza dei presupposti soggettivi stabiliti nel bando”.
“Non c’è stata alcuna aggiudicazione – hanno spiegato Cozzolino e l’assessore Florinda Tuoro – in quanto l’unica società che ha partecipato non ha fornito nei tempi previsti le autocertificazioni richieste. Il problema quindi non è stato quello della mancanza di requisiti, ma dell’assenza di documentazione”.
Insomma tutto da rifare per la quarta volta.
L’articolo 142 del Tuel invocato da Cozzolino prevede la sospensione dei consiglieri per atti ripetuti contro la legge o per motivi di ordine pubblico. “Il loro comportamento è inqualificabile – dice – impossibile da pensare in un paese civile. Hanno fatto sì che la diffida ad aggiudicare la gara a Namira fosse notificata venerdì scorso anche ai membri della commissione che si sarebbe riunita lunedì”.
Non si è fatta attendere la replica dell’opposizione, che parla di “reazione rabbiosa di un sindaco al capolinea”. Secondo la minoranza la legalità e la trasparenza non possono essere degli optional che il Movimento 5 Stelle può utilizzare a seconda delle proprie convenienze. L’opposizione cita anche il Tuel impugnato dal sindaco Cozzolino per chiedere la sospensione della minoranza.
“Certo – afferma l’opposizione – se non fossimo consapevoli che quest’uomo ha in mano il destino di una città, allora potremmo anche giudicare la reazione di Cozzolino semplicemente per quella che è apparsa: esilarante. Poi invece bisogna fare i conti con una realtà che vede insediati, ai posti di massima responsabilità, personaggi del tutto impreparati, supponenti e che, abbiamo scoperto, sotto pressione divengono appannati e rabbiosi. Invece di ringraziare l’opposizione consiliare che con la diffida inviata ai membri della commissione giudicatrice del bando sul fondo immobiliare ha evitato alla stessa commissione di compiere un atto potenzialmente illegittimo, il sindaco sbatte i piedi come un bambino capriccioso“.
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