Secondo alcune intercettazioni Rosa Capuozzo ammette di aver informato direttamente Luigi Di Maio e i vertici del Movimento 5 Stelle già a novembre
Era solo questione di tempo e come dice
Luigi Di Maio, dopo aver dato, “Beppe toglie”. Viene così finalmente emessa la
sentenza di Grillo sul
sindaco di Quarto : “Rosa Capuozzo è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione dal Movimento Cinquestelle per grave violazione dei suoi principi. Perché siamo il Movimento Cinquestelle e non un Pd qualsiasi”.
Eppure il problema politico per il movimento- che si è autoproclamato portatore sano di “onestà” – è un altro. E’ una mossa tardiva che arriva dopo un silenzio imbarazzante e poi l’autogol di chi afferma che un infiltrazione camorristica non sia “determinante”, come se la legalità fosse una questione “da pallottoliere”. In questa parabola omertosa arriva l’ennesima spina nel fianco.
Il Corriere della Sera pubblica alcune intercettazioni in cui la Capuozzo ammette di aver informato direttamente Luigi Di Maio e i vertici del Movimento 5 Stelle già a novembre . È lei stessa a raccontarlo in una telefonata, intercettata dai carabinieri
il 24 novembre scorso, alla consigliera Concetta Aprile: La Capuozzo dice: “Io ho già avvertito Luigi Di Maio anche per l’eventuale espulsione, ma che stiamo scherzando!”, afferma il sindaco, specificando di aver anche chiesto un incontro “perché qualsiasi cosa, loro ci devono commissariare”. Sono proprio le conversazioni tra i vari componenti del consiglio comunale a svelare i rapporti interni al M5S e il ricatto di Giovanni De Robbio, poi espulso, alla Capuozzo. E a confermare come, nonostante la questione fosse al centro del dibattito interno, nessuno abbia pensato di denunciare.
Così si viene a sapere che Luigi Di Maio che si candida ad essere leader dopo ave girato in lungo e largo proclamando che il M5S è l’unico argine alla mafia e al malaffare, viene informato di queste pressioni. E che fa? Nulla. Non dice nulla. Non dichiara nulla. Non decide nulla. Non interviene.
Perché De Robbio è stato espulso solo il 14 dicembre? Perché la magistratura non viene informata? Perché Grillo, che spiega che “è dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve”, non usa lo stesso metro di misura per Luigi Di Maio che finora ha taciuto? Insomma i vertici del M5S dovrebbero chiarire se hanno avuto un ruolo centrale nelle scelte fatte a Quarto sia dal punto di vista dell’amministrazione, sia per ciò che riguarda il tentativo di tenere la vicenda delle minacce di matrice camorrista sotto silenzio.
La difesa del direttorio è senza tentennamenti: “Anche solo tre voti inquinati? Non si può accettare, per cui il sindaco” di Quarto Rosa Capuozzo, espulsa oggi dal Movimento 5 stelle, “si sarebbe dovuta dimettere. Ci ha sempre detto che non aveva mai ricevuto ricatti e noi le abbiamo creduto. Poi scopriamo dalle intercettazioni – a proposito, pubblicate tutto! – che non era così”. A dirlo in collegamento streaming su Facebook Alessandro Di Battista, deputato M5s, membro del direttorio. Con lui anche Luigi Di Maio e Roberto Fico. Ed è stato quest’ultimo a precisare che lui “e Luigi” non hanno “mai saputo nulla, se lo avessimo saputo avremmo optato per una denuncia”. Di Maio ha aggiunto: “Non sapevamo della minaccia, chi lo dice sarà querelato”.
Su questo arriva l’attacco del presidente del Pd Matteo Orfini: “Grillo espelle il sindaco di Quarto perché non ha denunciato le minacce. Ma lei aveva avvertito Di Maio. Attendiamo a breve l’espulsione di Di Maio”.
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