domenica 14 aprile 2013

Questa si che ve la raccomando. Il massimo della politica. Berlinguer e de Gasperi secondo me stanno tentando il suicidio a vedere cosa combina questa grande politica italiana.


Rubato il portafoglio, chiede su Facebook che fare per le ricevute delle spese sostenute

Lombardi, la grillina incapace che spacca Roma

Alcuni colleghi del movimento ne hanno chiesto le dimissioni. In tv è apparsa già la sua imitazione
Roberta Lombardi
«Dagli incontri avuti penso che Napolitano abbia il bisogno e il diritto di godersi la vecchiaia e fare il nonno», firmato Roberta Lombardi. Le parole della capogruppo del M5s alla Camera, prima travisate dai titoli d’agenzia e poi ripescate grazie all’audio, alzano un altro polverone mediatico e fanno il paio con l’incauta dichiarazione scappata, qualche settimana fa, al collega Vito Crimi. Fu infatti il capo dei senatori grillini ad aprire le danze in tema Quirinale: «Napolitano non si è addormentato, Beppe è stato capace di tenerlo sveglio».

L’episodio di oggi si inserisce in un periodo di fuoco che è iniziato con l’onore e l’onere della nomina a rappresentare i colleghi neodeputati. Agire in prima linea, senza esperienza alle spalle e in un tale contesto politico, non è un gioco da ragazzi. Costa fatica quotidiana, scivoloni con la stampa e reprimende dai capi, ultima quella di Casaleggio su un eccesso di comunicazione con i parlamentari. Eppure la Lombardi ha più volte confidato: «Non vedo l’ora che finiscano questi tre mesi», per poi passare la patata bollente a un nuovo portavoce anche se, come già chiarito, sarà “costretta” a rimanere capogruppo al fianco del buon Vito.
L’uragano grillino non era neanche contemplato qualche mese fa, quando Roberta era una cittadina di 39 anni, attivista del Movimento 5 stelle, romana di fatto (nata ad Orbetello), laureata in Giurisprudenza e occupata in un’azienda di arredamento d’interni. Certo, aveva già mosso i primi passi in politica, ma poca roba rispetto allo Tsunami che l’avrebbe travolta nel 2013. Arrivata al M5s nel 2007, le è bastato un anno per candidarsi alle amministrative romane dove racimolò 199 preferenze con la “Lista Civica Amici di Beppe Grillo Roma”.
Nel frattempo ha fatto di tutto: dalla baby-sitter all’animatrice delle feste di bambini, dalla promoter nei supermercati all’insegnante di ripetizioni, passando per impieghi di segreteria e organizzazione eventi. «Lavoro da quando ho 19 anni - rivendica - per avere un’indipendenza economica dai miei genitori e poter girare il mondo». Molto attiva a livello locale, nel Movimento romano è una che divide, vuoi per il suo carisma, vuoi per il piglio ruvido. Dai primi vagiti dei grillini nella Capitale la Lombardi fu protagonista e animatrice dell’inedito V Day, cominciando a guadagnare credito e autorevolezza anche al di là del grande raccordo anulare.
Il suo nome però rimbalza nella vicenda della scissione nel Movimento capitolino, che ha segnato la nascita del forum Roma 5 Stelle parallelamente al meetup già esistente. Sulle due piattaforme web sono cresciute idee e correnti che hanno camminato a una certa distanza, fino alla resa dei conti in occasione della scelta dei candidati al consiglio comunale per le amministrative del prossimo maggio. Lì è andato in scena un aspro confronto sul nome di Luca Marsico, analista informatico di 47 anni, poi escluso dalle liste perché, si vocifera, avrebbe provato a tessere alleanze per la propria candidatura diffondendo a mezzo stampa informazioni che screditavano altri colleghi grillini.
Per il suo allontanamento è stato decisivo l’intervento della Lombardi sul forum Roma5Stelle: «Marsico non ha la mia fiducia, non è degno di ricoprire il ruolo di portavoce, ovvero di consigliere comunale», e a supporto della tesi allegava il testo di una mail privata. Da lì è nato un sondaggio tra gli iscritti che hanno decretato l’esclusione del diretto interessato, poi salito sulle barricate contro la «macchina del fango». Inciso, alla fine dei giochi il candidato sindaco per il M5s è risultato Marcello De Vito, di cui la Lombardi è amica e maggiore sponsor nei ranghi del movimento.
D’altronde il piglio decisionista di Roberta, amata e discussa anche a Montecitorio, non lascia indifferenti i colleghi a cinque stelle, alcuni dei quali, come il deputato Adriano Zaccagnini, ne hanno chiesto le dimissioni da capogruppo all’indomani dei suoi discorsi in Aula su Cipro e credito alle imprese. Il motivo? Non aver letto il discorso che avevano preparato tutti insieme, ma uno confezionato col suo "mini-staff". «Vi rendete conto? - lo sfogo di un anonimo deputato grillino - . Si è presentata con l’equivalente di una brutta tesi di laurea triennale».
Complice la bulimia dei media, sembrano lontani i tempi in cui, appena nominata capogruppo, veniva subissata di accuse per quel post galeotto in cui tratteggiava il fascismo in modo equivoco. Eppure, tempo qualche giorno, e a fine marzo la Lombardi era di nuovo sulla graticola per un articolo a suo nome sul blog di Grillo a proposito della «porcata di fine legislatura», leggasi i pagamenti della Pa alle imprese. Anche qui un vespaio di polemiche, seguite dall’intervento di Angelo Baglioni e Tito Boeri che, dati alla mano, hanno sbugiardato la tesi dell’imprudente capogruppo.
Di intemerate a microfoni e taccuini, la Lombardi ne ha inanellate parecchie. «Mi sembra di essere a Ballarò», aveva detto a Bersani durante il famoso incontro in streaming, aprendo l’ennesimo corto circuito tra tv e politica. Lei stessa, per ora sedotta dal solo efficacissimo Enrico Lucci delle Iene, non ha mai ecceduto in smancerie nei confronti dei media né fatto nulla per ingraziarsi la stampa che, di rimando, le ha cucito addosso il ruolo di sergente di ferro nella coppia con Crimi. In tv è nata pure una sua imitazione a opera di Brenda Lodigiani, che lei ha approvato trovandola «troppo divertente».
Che ne sarà del domani? Chissà, nel frattempo Lombardi continua a fare da scudo all’attività parlamentare dei cinque stelle. Ci mette l’impegno, la faccia e le parole, nonostante tutto. In questi giorni tengono banco i valzer su commissioni, occupazioni, governo e presidenza della Repubblica. Certo, si è inserita pure la questione di Massimiliano Cardullo, avvocato assunto dal gruppo M5s alla Camera e licenziato in maniera sbrigativa. Niente paura, interviene Roberta: «Ci aveva nascosto che avesse lavorato in Futuro e Libertà». Peccato che Cardullo abbia pubblicato la mail inviata al M5s, con curriculum completo di esperienza lavorativa finiana. D’altronde, cara Lombardi, non si smette mai d’imparare.


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