giovedì 18 aprile 2013

Ma questo modo di fare politica non era tipico della prima repubblica?


Castaldi, M5s: Se il Pd vota Rodotà facciamo il governo

Marco Fattorini
«Andiamo avanti con Rodotà fino alla fine, nella prossima votazione e in quelle successive»


Il Palazzo del Quirinale
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Mentre infuria il lavorio in vista delle prossime votazioni, nel frattempo il Movimento 5 stelle esce da Montecitorio gonfiando il petto. Lì il gruppo pentastellato ha fatto quadrato intorno al nome di Stefano Rodotà seducendo pure molti elettori trasversali, Vendola in primis.

«Continuiamo così», annuncia il senatore M5s Gianluca Castaldi, raggiunto da Linkiesta. «Siamo uniti intorno al nome di Stefano Rodotà, che è forte e autorevole». In serata è comunque prevista un’assemblea: deputati e senatori a cinque stelle sono chiamati a raccolta per studiare le mosse comuni in vista del venerdì quirinalizio.

Senatore, adesso che succede?
Ora gli altri sono orientati con la scheda bianca e Berlusconi proverà a comprare il Pd.

Che aria si respira a Montecitorio?
La situazione è elettrizzante, c’è un gran casino intorno al Palazzo con persone e militanti del Pd che urlano a gran voce il nome di Rodotà. Noi parlamentari a cinque stelle siamo usciti in piazza per leggere un comunicato stampa e per dare un segnale di vicinanza ai cittadini presenti.

Come prosegue la vostra road-map per il Quirinale?
Andiamo avanti con Rodotà fino alla fine, nella prossima votazione e in quelle successive. Comunque c’è uno scambio di mail in corso tra di noi, perché stasera dovremmo riunirci in assemblea per confrontarci su idee e posizioni in vista di domani.

Potrebbero uscire novità sulla vostra linea?
Francamente non credo, penso piuttosto che si tratterà di ratificare posizioni già note. Attualmente c’è grande unità nel gruppo, siamo fermi e compatti su Rodotà.

Però si vocifera pure della possibilità di convergere su Prodi.
Non penso, il nostro nome resta Rodotà. Poi è probabile che i partiti riescano a trovare un altro candidato e a mettersi d’accordo. Citando un detto abruzzese: «Vogliono prendere il serpente con le nostre mani» ma noi non ci stiamo.

Un voto congiunto col Pd su Rodotà può aprire spiragli in ottica governativa?
Credo proprio di sì, lo ha detto anche Grillo. La votazione di Rodotà potrebbe essere la prima pietra per una collaborazione col centrosinistra.



Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/rodota-governo-pd-m5s#ixzz2Qpsa6IqD

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