martedì 16 aprile 2013

Qualcuno può ricordare a Bonanni ed alla Cisl che se i sindacati rinunciano al regalo di 1 miliardo e 850 milioni all'anno di distacchi sindacali i soldi per la Cig ci sono. Ovviamente bisognerà convincere questi nullafacenti a tornare a lavorare.


Bonanni: «Per la Cig mancano 1,5 miliardi»

Sindacati verso una manifestazione di protesta unitaria.

I sindacati hanno invocato il governo, chiedendo a gran voce, e tutti insieme, la soluzione del problema delle risorse per la cassa integrazione.
Le associazioni dei lavoratori hanno chiesto al governo di mettere nel Def, il Documento economico e finanziario, 1,5 miliardi in più per la Cig in deroga, e se ciò non dovesse avvenire partirebbe la protesta.
NIENTE SCIOPERO. Si va verso una grande manifestazione unitaria, probabilmente successiva a quella indetta per il 18 maggio dalla sola Fiom. Mentre non sarebbe al momento sul tavolo l'ipotesi di uno sciopero generale.
Lo ha detto il leader della Cisl Raffaele Bonanni: «Chiediamo al governo i soldi, manca 1 miliardo e mezzo, e di precisare se i soldi vanno nel Def», ha detto Bonanni prima dell'incontro nel quale il ministro Fornero ha stimato una spesa non inferiore ai 2,3 miliardi del 2012.
Il governo, hanno detto i sindacati, deve rifinanziare per tutto il 2013 la cassa in deroga: senza questi finanziamenti, infatti «si corre il rischio di avere migliaia e migliaia di persone senza reddito ed il rischio è di ulteriori perdite del posto di lavoro».
LANDINI: «NESSUN PATTO CON CONFINDUSTRIA». A dirlo è stato Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, intervistato a L'Economia Prima di Tutto su RadioUno Rai, sottolineando anche l'importanza che la leader della Cgil Susanna Camusso non scenda a patti con Confindustria.
«Penso poi che sarebbe sempre più necessario essere in grado di poter aprire davvero un confronto, una trattativa vera di riforma complessiva degli ammortizzatori sociali».
Al ministro Fornero che ha escluso nuove manovre per finanziare gli ammortizzatori e che ha parlato di taglio alle spese, Landini ha risposto: «Se c'è un problema di taglio agli sprechi noi non siamo mai stati contrari ma oggi non è necessario e non è possibile, per affrontare questa situazione, tagliare la spesa sociale o altri servizi. Si possono fare operazioni che riguardano il fisco e l'evasione fiscale. Credo che di fronte ad un'emergenza sociale di questa natura questa diventi una priorità».
«SERVONO ACCORDI INNOVATIVI, NON GENERICI». Rivolgendosi quindi alla Camusso, il leader della Fiom si è detto «contrario all'ipotesi di un 'patto' con Confindustria perché penso che questo non sia il momento di patti generici.Semmai è il momento di fare accordi, ma che siano accordi innovativi, non separati e che non colpiscano i diritti. Chi oggi propone patti, come la Confindustria, è la stessa che ha sostenuto il governo Monti, il governo Berlusconi, cioè quelle politiche che hanno impoverito il nostro Paese».
Martedì, 16 Aprile 2013

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