martedì 16 aprile 2013

Una delle poche giornaliste serie viene proposta a presidente della repubblica italiana. I grillini sono proprio alla canna del gas.


Milena for dummies (di Marco Bracconi)

Gabanelli-milenaMilena Gabanelli è una signora giornalista. Ha una bella faccia, fa cose serie, si espone in prima persona. E’ una tipa dalla schiena dritta.  Ne avessimo, di Gabanelli in giro per l’Italia.
Detto cio’, un movimento radicale di cambiamento che sia consapevole di sè e della complessità delle cose istituzionali non la candiderebbe mai alla presidenza della Repubblica. Si muoverebbe per metterla alla guida di una rete Rai. O per farla direttore generale del servizio pubblico.
Se decide di votarla per il Colle le spiegazioni possibili sono solo due.
  • La prima è un cinico (ma ormai scoperto) calcolo politico. Il sogno proibito dei Cinque Stelle è un accordo di governo tra Pdl e Pd, così da poter gridare all’inciucio e specularci bellamente sopra? Allora meglio buttare via la possibilità di influire sulla elezione del capo dello Stato, chiamarsi fuori come sempre e ribadire il teorema noi/loro, che è la miniera d’oro di Grillo e Casaleggio.
  • La seconda è puro e semplice smarrimento del senso della realtà. Quello di chi, in attesa della rivoluzione (il 100 per cento del Parlamento, del Paese, del pianeta terra e della Via lattea) si rifugia dietro ad una scelta identitaria, sterilmente simbolica e totalmente autoreferenziale.
Probabilmente, sono entrambe le cose.  La massima inutilità politica unita al più totale cinismo

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