mercoledì 14 giugno 2017

La svolta leghista della Raggi. Un altro “No” per coprire i suoi fallimenti

Roma
Roma:Raggi a Renzi,vuoi dare 1 mld a città o al Pd?
La sindaca guarda a destra per recuperare voti? 
 
Trovo impossibile, oltre che rischioso, ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza (per i migranti, ndr), peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale“. No, non sono parole di un sindaco di qualche piccolo Comune gestito dalla Lega. A mettere nero su bianco il proprio “No” a nuovi flussi migratori è la sindaca della Capitale Virginia Raggi che, vista la “forte presenza migratoria e il continuo flusso di cittadini stranieri”, ha deciso di chiedere con una lettera inviata al prefetto di Roma Paola Basilone “una moratoria sui nuovi arrivi” in città.
“Questa amministrazione – si legge ancora nella lettera – in considerazione degli elevati flussi di migranti non censiti, auspica che le valutazioni sulle dislocazioni di nuovi insediamenti tengano conto della evidente pressione migratoria cui è sottoposta Roma Capitale e delle possibili devastanti conseguenze in termini di costi sociali e di protezione degli stessi beneficiari, evitando di gravare, ulteriormente, sul territorio comunale”.
Una lettera che non a caso è stata salutata positivamente dal leader del Carroccio Matteo Salvini che su Facebook scrive: “Bentornata sulla terra a Virginia Raggi, adesso però aspettiamo che non regali 10.000 euro ai Rom per pagarsi affitto e bollette!”, facendo riferimento alle soluzioni ipotizzate successivamente alla supposta chiusura dei campi nomadi a Roma.
E proprio su questo tema interviene oggi Beppe Grillo in persona sul suo blog per dare manforte alla sindaca e smentire tutto: “Chi in questi giorni dice che regaliamo soldi ai rom, mente sapendo di mentire. Roma era l’unica capitale europea ad avere ancora campi rom. Diciamo ‘era’ perché grazie a noi è iniziata la fine dei campi, delle roulotte e dei caravan in mezzo alle strade della città, gli incendi occasionali, i ‘furti’ di corrente agli edifici limitrofi. In breve: stop all’illegalità e al degrado”.
Ancora non è chiaro come verranno portate avanti queste due linee politiche – immigrati e rom – ma la posizione del M5s su queste due grandi emergenze è intanto di chiusura. Il “No” senza alternative, senza altre proposte lo conosciamo bene perché accompagna tutti i romani dalla candidatura di Virginia Raggi fino ad oggi. No allo stadio (che poi è diventato un sì che ha azzoppato il progetto originale), no alle Olimpiadi (perché la sindaca temeva di non riuscire a controllare la trasparenza di chi avrebbe portato avanti i lavori), no ai migranti. No, punto.
E tutto questo mentre altre città da Milano a Barcellona portano avanti delle politiche di inclusione degne di città europee moderne e progressiste. Di sinistra. Quello che evidentemente non è il M5s ora, soprattutto all’indomani delle amministrative che hanno rappresentato un colpo di arresto alla crescita del Movimento.
In realtà non è la prima volta che Grillo detta la linea, una linea di chiusura, sulle tematiche di accoglienza, sbarchi, immigrazione. Anche in Parlamento c’era stato più di un episodio – ricordiamo fra tutti la spaccatura che c’era stata sulla cancellazione del reato di immigrazione clandestina nel 2013 – che ha messo in luce un atteggiamento più tendente all’elettorato di destra, quello che grida all’invasione degli stranieri in Italia. Insomma, l’elettorato di Salvini e della Meloni.
Virginia Raggi cerca di recuperare la credibilità di fronte ai cittadini romani inseguendo le idee della Lega? Condivisibile o meno, il fatto non costituisce reato, certo. Ma di sicuro da un Movimento che prometteva una rivoluzione, una svolta nella politica questa posizione non solo è poco originale, ma è proprio vecchia.

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