venerdì 16 giugno 2017

Rifiuti ingombranti gettati per strada invece che ai centri di raccolta, cumuli di rifiuti accanto ai cassonetti. Roma si prepara all'estate con il solito problema dell'immondizia. Il tutto mentre Cerroni minaccia di ridurre di 500 tonnellate la quantità di rifiuti che AMA può conferire a Malagrotta
GIOVANNI DROGO
A Roma mentre Virginia Raggi è impegnata a ripulire la città da immigrati e Rom sta per tornare l’emergenza rifiuti. Non che il problema sia mai stato davvero risolto in maniera definitiva. Perché le scene dei cassonetti circondati dall’immondizia sono una costante del paesaggio urbano della Capitale. A poco infatti sono servite le operazioni di pulizia straordinaria di qualche settimana fa. L’AMA fatica a ripulire la città e da qualche giorno potrebbe avere un problema in più: il Colari.

La solita strategia di Cerroni per tenere in pugno Roma

Il patron di Malagrotta e titolare del Consorzio Lazio Rifiuti Manlio Cerroni infatti ha deciso di tagliare la quantità dei rifiuti lavorati nei suoi impianti. I Tmb di Malagrotta non lavoreranno più le attuali 1.250 tonnellate di rifiuti al giorno ma solo 700. Un taglio di 500 tonnellate che si tradurrà in altrettante tonnellate di rifiuti che AMA dovrà lasciare nelle strade perché non saprà dove smaltirle. Perché gli impianti di trattamento dei rifiuti di Latina e Frosinone, dove AMA conferisce 180 e 160 tonnellate al giorno, non sono in grado di accettarne di più.
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Fonte: CdS Roma del 09/06/2017
Questo è solo l’ultimo atto della battaglia di Cerroni per il controllo della monnezza della Capitale. Già a marzo il Colari aveva minacciato di ridurre da 1200 a 800 le tonnellate di rifiuti che AMA avrebbe potuto conferire negli impianti di proprietà di Cerroni. Ora ci riprova, ben sapendo di farlo in uno dei periodi dove a Roma più si fa sentire il flusso di turisti. Giusto per ricordare ai politici chi ha le chiavi degli impianti Cerroni il 9 giugno ha comprato un’inserzione sull’edizione locale del Corriere della Sera. Nella lettera Cerroni si propone come la soluzione alle pessime condizioni ambientali della Capitale con i suoi impianti di trattamento rifiuti tra i quali spiccano quello di Guidonia e quello di Rocca Cencia.
È notizia di ieri invece che Cerroni ha deciso di impugnare presso il TAR l’ordinanza firmata da Virginia Raggi il il 6 aprile. Si tratta dell’ordinanza che ha consentito all’ANAC di commissariare i due Tmb di Malagrotta. Cerroni è in grado di ricattare AMA perché il Colari chiede l’adeguamento delle tariffe bloccate da anni e arretrati milionari; dall’altra parte però l’AMA e la Regione Lazio non possono trattare alcunché con il Colari perché il consorzio è colpito da un’interdittiva antimafia del 2014, confermata definitivamente dal Consiglio di Stato. Da parte sua Colari sa di pote ricattare AMA (e la giunta) perché nonostante tutti i proclami a 5 Stelle al momento non c’è alternativa ai suoi impianti. Ed è per questo che pur inderdetto nei pagamenti può permettersi di aprire e chiudere i cancelli degli impianti. La mossa di Cerroni di portare la Raggi davanti al TAR ha l’obiettivo di consentirgli di riprendere il controllo degli impianti ora gestiti dal commissario Luigi Palumbo. Una volta venuto meno il commissariamento resterebbe in piedi però l’interdittiva che Cerroni potrebbe superare con un ricorso in Cassazione.

L’immondizia di Roma torna per le strade

E così mentre Colari e Cerroni iniziano un nuovo braccio di ferro con AMA e con l’Amministrazione capitolina nelle strade della città l’immondizia torna ad accumularsi.
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La scuola materna di via dei Marsi a San Lorenzo. Questa è la prima Casa dei Bambini fondata da Maria Montessori nel 1916 [via Facebook.com]
Anche se non desta più lo stesso scalpore e lo stesso fascino di qualche settimana fa i rifiuti abbandonati per le strade sono tornati ad essere una costante. È sufficiente fare un giro su Facebook per trovare segnalazioni fresche di cassonetti con accanto abbandonata ogni sorta di immondizia.
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Via Raffaele Battistini zona Colli Portuensi Via Facebook.com
In diversi casi si tratta di rifiuti ingombranti, mobili e materassi che non avrebbero dovuto essere conferiti nei secchioni e nei cassonetti. Qui la responsabilità è dei cittadini che invece che chiamare il servizio ritiro ingombranti preferiscono gettarli per strada.
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Via dei Colli Portuensi
In tanti altri casi però si tratta di sacchetti della spazzatura abbandonati fuori dai cassonetti. Vuoi perché sono pieni, vuoi perché nessuno ha voglia di premurarsi di buttare l’immondizia dentro e preferisce abbandonarla per strada, nel mucchio.
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La situazione si ripete sempre uguale, l’AMA non fa a tempo a raccogliere i rifiuti che i cassonetti sono già pieni.
Gli addetti allo svuotamento dei secchioni non hanno il compito di ripulire la strada dai rifiuti ammassati intorno ai cassonetti. Per quello bisogna attendere il passaggio dello “squaletto”, e nel frattempo nessuno si azzarda ad avvicinarsi al cassonetto – vuoto o mezzo pieno – e così l’immondizia per strada continua ad accumularsi.
Foto copertina via Facebook.com

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