domenica 11 giugno 2017

Piazza San Carlo e il mito infranto di Chiara Appendino

M5S
appendino
Anche la Sindaca di Torino si avvia ad essere commissariata dal MoVimento?
 
Il Movimento 5 Stelle anticipa la sindaca Appendino nell’annunciare, con un post del gruppo consiliare su Facebook, il nuovo assetto della giunta pentastellata del Comune di Torino. All’attuale capogruppo Alberto Unia vanno le deleghe all’Ambiente fino ad oggi di Stefania Giannuzzi, che lascia l’amministrazione (alcuni giornali hanno raccontato del suo allontanamento fra le lacrime) e quelle ai Rapporti con il Consiglio che fino ad oggi erano in capo al vicesindaco Guido Montanari. A sostituire Unia nel ruolo di capogruppo M5S, come annuncia lo stesso gruppo consiliare, è la consigliera Chiara Giacosa, a cui i pentastellati assicurano “pieno sostegno e disponibilità”.
Come mai questo rimpasto? A quasi un anno dal suo insediamento, Chiara Appendino, si giustifica in un’intervista su La Stampa: “Potrò fare meglio il sindaco e potrò avere più rapporto con i cittadini mentre finora ho gestito direttamente tutte le battaglie comunali”. Ma l’ombra di ciò che è successo sabato scorso in Piazza San Carlo sembra pesare. Come a pesare sembrano anche le giustificazioni trovate per spiegare l’accaduto e le scuse accampate per non prendersi le proprie responsabilità. Anche se la Sindaca ha dichiarato che “Piazza San Carlo non c’entra assolutamente” con i cambi in Giunta, la tempistica fa pensare il contrario.
Non si può parlare di una fine della luna di miele fra cittadini e sindaca ma, per quanto si cerchi di sminuire i fatti della Piazza, ciò che è successo ha avuto un peso anche politico in città. E qualche dubbio sulle reali capacità dell’amministrazione è cominciato a sorgere. Da qui un cambio necessario e strategico.
La Sindaca ha sempre potuto godere di una certa autonomia nel MoVimento (tutto il contrario della sua collega romana) aiutata da un braccio destro, Paolo Giordana, estraneo al cerchio magico grillino e supportata (o almeno non osteggiata) anche dall’opposizione in Provincia con Sergio Chiamparino, da sempre disponibile ad aiutare il capoluogo.
Ma per alcuni questa autonomia equivaleva a troppa libertà. E per questo l’aspettano al varco. La prova del nove potrebbero essere le elezioni ad Alessandria e Asti, in base a come andranno i dirigenti pentastellati decideranno come intervenire.

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