Calabresi invita Di Maio a querelare Repubblica
Di Maio mi dice “di tirare fuori le fonti, di tirare fuori le prove oppure di dimettermi. È uno strano modo di interpretare le cose”. Lo dice il direttore di Repubblica Mario Calabresi a Rainews 24. Calabresi ricorda che dal “Watergate in poi le fonti si tengono segrete altrimenti verrebbero bruciate” e nessuno più si fiderebbe. C’è però un altro dato, prosegue il direttore di Repubblica, “nei giorni scorsi, dopo l’uscita del libro di De Bortoli, Di Maio e Di Battista”, ripetutamente, “hanno chiesto le dimissioni non di De Bortoli ma della Boschi. Non hanno chiesto a De Bortoli quali erano le sue fonti, ma hanno detto alla Boschi che se sostiene che non e’ vero allora deve querelare”. Ecco, “io restituisco” questo ragionamento e “dico a Di Maio: se sei convinto che è stato detto il falso querela ‘Repubblica’, davanti ai giudici tireremo fuori le nostre fonti”.
La vicenda non può non ricordare infatti quella che coinvolse la ministra Boschi e l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli. De Bortoli raccontò nel suo libro, di cui uscirono numerose anticipazioni, che la Boschi chiede a Federico Ghizzoni, all’epoca amministratore delegato di Unicredit, di acquistare Banca Etruria; la Boschi smentì furiosamente e minacciò querele che però non ha ancora presentato. All’epoca i 5 Stelle promisero mozioni di sfiducia e chiesero ripetutamente le dimissioni dell’attuale sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. La mancata querela venne attribuita al fatto che De Bortoli avrebbe potuto chiamare a testimoniare la sua fonte (indicata dall’ex Corriere in una persona molto vicina all’a.d., anche se molti pensarono che fosse lo stesso Ghizzoni), la quale avrebbe potuto confermare tutto.
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