M5S nuova Dc? Il colpo di sole di Padellaro
I grillini esprimono molte pulsioni della classica destra italiana
Poiché Antonio Padellaro non solo è un grande giornalista ma un grande giornalista sulla scena dai tempi della Prima Repubblica – era cronista politico del Corriere della Sera – fa particolarmente impressione leggere su Il Dubbio la sua tesi secondo la quale “I MS non sono di destra, semmai più simili alla Dc”.
L’analisi politologica dell’ex direttore del Fatto è che “per vocazione tendono a occupare uno spazio che durante la Prima Repubblica fu occupato dalla Dc e dal ’94 da Forza Italia”.
Il punto, al di là delle apparenze di tipo geometrico, sta tutto qui: mentre il grillismo si nutre di sottocultura antiparlamentare alimentata dalla protesta (il populismo 2.0), dalla artefazione della realtà tramite strumenti vecchi e soprattutto nuovi (il web, dal giustizialismo, dalla a-democraticità della vita interna, dal rifiuto del dissenso, mentre la Dc espresse una cultura imperniata sulla capacità di mediare fra spinte diverse in vista di soluzioni di governo. L’abbiamo detta in due parole – ci si perdoni – ma la differenza è abissale.
Pensiamo che il Movimento di Grillo e Di Maio abbia chiare connotazioni di destra. Che sia attraversato da pulsioni (abbiamo citato l’antiparlamentarismo e più in generale il disprezzo verso la democrazia dei partiti democratici) che rientrano a pieno titolo nel bagaglio della storia della destra italiana. C’è anche un tratto violento – nel linguaggio, negli atteggiamenti dei leader, nella volgarità dei suoi aderenti – che non ricorda nulla di bello.
E certo non basta dirsi né di destra né di sinistra per porsi automaticamente al centro: altrimenti anche certi gruppi fascisti sarebbero centristi. E soprattutto essere di centro non significa scegliere una volta una cosa una volta l’altra, una volta con gli immigrati (Raggi 1) una volta contro gli immigrati (Raggi 2): quello è, nella migliore delle ipotesi, tatticismo. Nel peggiore (come nel caso citato), si chiama opportunismo.
Lo stesso Padellaro se ne rende conto e infatti a un certo punto dice una cosa diversa da quella detta poco prima: “Il M5S sta usando l’immigrazione come un taxi su cui salire per arrivare un po’ più avanti nei sondaggi. Quando non funzionerà più scenderanno”.
Ecco, appunto. Scusate la volgarità, ma che minchia c’entra la Dc con tutto questo?
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