sabato 17 giugno 2017

La verità sui grillini: uno su due è disoccupato

I 55 parlamentari «indigenti» non vogliono perdere 100mila euro



Il sogno dei grillini è guadagnare senza lavorare. E molti di loro ce l'hanno fatta: sono i 31 parlamentari pentastellati che senza poltrona sarebbero a reddito zero e gli almeno venti a cavallo della soglia di indigenza. 
Praticamente un eletto su due del Movimento 5 Stelle. Deve essere per questo motivo che sono così ossessionati dal reddito di cittadinanza, perché loro lo hanno già. Sono già abituati all'idea che si possa vivere comodamente a spese dello Stato. Inutile lambiccarsi il cervello sulle coperture economiche e l'assegnazione di questo benedetto reddito. Probabilmente non c'è alcuna teoria economica dietro la loro proposta, ma solo l'esperienza pratica: quella che hanno fatto in Parlamento.
Così abbiamo scoperto che i Cinque Stelle tengono famiglia ma non tengono il lavoro. E questo è un grosso problema, per loro ma anche per noi, in quanto contribuenti.
Altro che «cittadini», questi sono politici e pure di professione. Nel senso che sanno fare solo quello e spesso lo fanno anche male. Una volta mollato lo scranno finirebbero nelle liste di disoccupazione (dove nei loro sogni li attenderebbe il reddito di cittadinanza, praticamente il delitto perfetto). Ed è per questo che ultimamente i pentastellati hanno smesso di dire «Vaffa» alla legislatura e si sono messi a sabotare la legge elettorale che avevano giurato di votare. Non è una questione politica, ma economica: non vogliono perdere il grano. E, attenzione, non stiamo parlando di pochi spiccioli. Se la legislatura dovesse morire di morte naturale, quindi la prossima primavera e non questo autunno, ogni deputato intascherebbe altri centomila euro di stipendio. Un bel tesoretto, specialmente per chi ha davanti a sé un futuro da inoccupato. Ed è proprio questo il prezzo attaccato sulla fronte di alcuni degli integerrimi Cinque Stelle. Alla faccia delle comparsate alla marcia francescana, della leggenda dei senatori parsimoniosi e monacali e delle panzane sulla decrescita felice.
L'esercito degli aggrappati alla poltrona è composto da una cinquantina di soldati pronti a far di tutto pur di non perdere l'emolumento. Soldati ma anche generali, perché tra i parlamentari a reddito zero ci sono pure Luigi Di Maio e Roberto Fico, giusto per citare due tra i nomi più noti. Volevano sventrare le istituzioni come una scatoletta di tonno e ora sono lì a fare i pesci in barile per portare a casa lo stipendio. Se si guardassero allo specchio, vedrebbero per dirla con le loro parole ottimi esemplari della casta dei parassiti.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...