Consip, le intercettazioni sospette: “Il dottore è soddisfatto”. E’ Tiziano Renzi?
Pubblicato il 3 marzo 2017 10:49
ROMA – Consip, le intercettazioni sospette: “Il dottore è soddisfatto”. E’ Tiziano Renzi? Nella vicenda legata all’arresto dell’imprenditore Alfredo Romeo per le presunte mazzette e i tentativi di condizionamento della politica per assicurarsi gli appalti di Consip (la centrale acquisti della P.A.), c’entra, è in qualche modo coinvolto penalmente Tiziano Renzi, il padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo?
Le carte processuali dicono che i 60mila euro versati da Romeo come dazione liberale regolarmente formalizzata all’indirizzo di una fondazione legata a Matteo Renzi non abbiano soddisfatto l’imprenditore che non ricevette in cambio quanto si aspettava proprio sugli appalti Consip. Per questo avrebbe cercato una interlocuzione diretta con Tiziano Renzi tramite un suo amico, Carlo Russo, imprenditore di 33 anni che i carabinieri definiscono “faccendiere”, diciamo così un facilitatore.
“Il dottore è soddisfatto?”. Romeo – si legge nelle intercettazioni telefoniche sui loro colloqui e in quelli con Italo Bocchino, l’ex deputato di An – insisteva sul fatto che eventuali pagamenti andavano fatti “in nero”, senza lasciare tracce. Lo chiamava il “metodo della mattonella”. A un certo punto Romeo chiese a Russo “se il dottore aveva apprezzato l’atto”, ricevendone risposta affermativa. Per i magistrati il “dottore” è Tiziano Renzi. Altre prove che sia davvero lui, almeno leggendo le carte processuali, non ce ne sono: di “pistole fumanti” non v’è traccia. Per i magistrati però il suo coinvolgimento è l’esito logico di un ragionamento deduttivo.
Quello che è certo, per ora, è ciò che il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e il sostituto Mario Palazzi hanno scritto nel decreto di perquisizione a Russo; e cioè che lui e Renzi senior «si facevamo promettere indebitamente utilità a contenuto economico, consistenti nell’erogazione di somme di denaro mensili», affinché intercedessero in favore di Romeo con l’amministratore delegato di Consip Luigi Marroni; in modo da fargli ottenere la fetta più appetitosa di appalti dalla centrale d’acquisto della pubblica amministrazione. Uno degli elementi che fanno pensare alla cadenza mensile dei pagamenti deriva ancora dalla possibile metafora utilizzata da Romeo, quando dice a Russo che lui andrebbe volentieri «a mangiare una bistecca ogni mese… Dobbiamo fare un ragionamento periodico». (Giovanni Bianconi, Corriere della Sera)
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