Ignazio Marino contro Virginia Raggi per lo stadio della Roma
Quella dello stadio della Roma “è una storia iniziata con la nostra amministrazione. Il primo progetto che ci avevano presentato noi lo avevamo bocciato. Oggi la Raggi ha approvato il progetto iniziale dei costruttori che la Giunta Marino aveva bocciato inizialmente perché non era di interesse pubblico”: questo ha detto l’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo alla puntata di “Faccia a Faccia” di Giovanni Minoli, che andrà in onda stasera su LA7. “Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha cancellato tutte le opere di interesse pubblico che avevamo preteso fortemente, 250 milioni di investimenti, con un parco grande come Villa Borghese, che è stato cancellato dalla Raggi facendo un grande favore ai costruttori”, ha detto l’ex primo cittadino. “Quello che viene a mancare completamente sono tutte le opere pubbliche. Come si andrà in questo stadio? – ha continuato Ignazio Marino -. Vengono cancellati il ponte pedonale che collega la Roma Fiumicino all’altro lato del fiume, viene cancellato completamente il rifacimento della Via del Mare fino al Raccordo e viene cancellato il prolungamento della metro B che dalla Magliana arriva fino allo Stadio. Diventa uno stadio nel vuoto”.
E ancora, ha concluso l’ex primo cittadino, “al posto delle torri ci saranno 18 edifici di 7 piani. Ricorderà – ha affermato l’ex sindaco rivolgendosi a Minoli – cosa era il parcheggio al Flaminio quando avevamo 18 anni: siringhe per eroinomani, prostituzione tutta la notte. Oggi, invece, c’è un segno distintivo, le tre testuggini dell’Auditorium di Renzo Piano. Allora sono meglio 18 edifici bassi o 3 bei grattacieli progettati dal uno dei più grandi architetti del mondo che rimarrebbero nella storia dell’architettura?”. “Avevamo affrontato nella nostra delibera votata con l’assessore Caudo un tema cruciale: avevamo legato per 30 anni, con un vincolo di strumentalità, lo stadio alla Roma. E avevamo anche detto che se non fosse accaduto negli anni futuri i proprietari avrebbero dovuto pagare 200 milioni di euro di penale. Speriamo che oltre i WhatsApp adesso i cinque stelle possano mettere questa norma nelle delibere che dovranno fare” ha concluso Marino.
Poi Marino ha ribadito i concetti della lettera a Repubblica sullo Stadio della Roma a proposito delle opere pubbliche:
In particolare venne previsto:
1. il potenziamento del trasporto pubblico su ferro a servizio dell’area di Tor di Valle e della città, con frequenza di 16 treni l’ora nelle fasce di punta e un nuovo ponte pedonale verso la stazione FL1 di Magliana (costo a carico del privato: 58 milioni di euro);
2. l’adeguamento di via Ostiense/via del Mare, di cui si parla da decenni, fino allo svincolo con il Grande Raccordo Anulare (costo a carico del privato: 38,6 milioni di euro);
3. il collegamento con l’autostrada Roma Fiumicino attraverso un nuovo ponte sul Tevere (costo a carico del privato: 93,7 milioni di euro);
4. l’intervento di mitigazione del rischio idraulico e di messa in sicurezza dell’area (costo a carico del privato: 10 milioni di euro). Se verrà a mancare anche una sola di queste opere di interesse pubblico la delibera recita testuale: “(…) il mancato rispetto delle su esposte condizioni necessarie, anche solo di una, comporta decadenza ex tunc del pubblico interesse qui dichiarato e dei presupposti per il rilascio degli atti di assenso di Roma Capitale e della Regione Lazio, risoluzione della convenzione, con conseguente caducazione dei titoli e assensi che dovessero essere stati medio tempore rilasciati”.
E ha spiegato che c’è bisogno di una nuova delibera, atto che potrebbe costringere i proponenti a ricominciare da capo l’iter in Conferenza dei Servizi. “Noi volevamo uno stadio non per i costruttori ma per i tifosi, ma soprattutto per il benessere dei cittadini. Insomma questo di Raggi è esattamente il progetto che ci presentarono all’inizio e che noi bocciammo. Siamo passati dallo stadio della Roma, lo dico con le parole di Aldo Fabrizi, alla ‘romanella’, la pasta ripassata, non costa niente ma è buona lo stesso”. Qualche giorno fa Marino aveva polemizzato con la stessa Raggi per la questione del restauro della Sala degli Orazi e dei Curiazi, alla cui inaugurazione l’ex sindaco non è stato invitato pur avendo contribuito a ottenere i soldi per l’intervento. La Raggi aveva illustrato così ieri l’accordo sullo stadio nella sezione “La sindaca informa” del sito del Comune:
La sindaca ha postato poco fa su Facebook lo stesso status sullo stadio. In pochi minuti sono comparsi molti commenti che parlano della questione, e non sono tutti di elogio.
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